
Il passaggio dall'autostrada italiana alle campagne slave è una liberazione: sentieri che si snodano lungo i rilievi, casupole sparute nella vegetazione, nessun essere umano all'orizzonte. Komen è un paese brumoso e semi deserto: una manciata di casupole tirate sù alla cazzo nella natura selvaggia. L'atmosfera è quella di antiche leggende sui vampiri. O sui licantropi. Nel centro, accanto alla chiesa, sorge un anonimo edifico sul quale troneggia, tutta storta, una scritta al neon: "Paradiso". Sotto, l'entrata di un disco-bar in cui ci infiliamo, non sapendo che altro fare; sembra di essere entrati in un'altra dimensione! Fumo fitto, gente che sbevazza, vociare sloveno-friulano, facce brutte e belle ragazze. Altoparlanti appesi al muro sputacchiano musica qualunquista e demodé, così noi ci scoliamo un paio di birre Lasko a stomaco vuoto. Al Paradiso si respira l'aria dei bar di quando eravamo bambini, con i flipper, le freccette e l'arredamento in legno!

Orgogliosi della nostra arte vincola, offriamo ad Alan del vino italiano, pensando di incontrare il plauso degli amici slavi, ma scopriamo che gli sloveni sono devoti unicamente ad un vino loro, aspro e novello che asfalta la bocca e fa crepare lo stomaco. Loro bevono solo quello, con foga disarmante. Col vino ci fanno anche i cocktail, addizionandolo con la coca-cola del discount. Il tasso alcoolico della serata è vertiginoso: tutti gironzolano con un beverone personale di cui vanno fieri, confezionato in bottiglie di plastica: c'è chi beve succo di mela col whiskey, chi una a specie di the al vino che fa tremare i muri. Il nostro rhum e cola portato da Milano impallidisce di fronte alla macabra creatività slovena. Noi preferiamo irrorare i nostri gargarozzi di birra Lasko e seguiamo l'esibizione dei gruppi che ci precedono. Bands dei dintorni: i Vaska Subkultura, i Not Yet e i The Bretones.
[Video]
VASKA SUBKULTURA - video-live @ Stara Sula
[Puj] I Vaska Subkultura sono un grezzo gruppo punk rock, dal suono fuori moda. Bene! Purtroppo, come tutti i gruppi della ex-yugoslavia che abbiamo incrociato, nemmeno loro hanno registrato nulla di ufficiale: si vede che da queste parti i gruppi incidono musica per fare un disco solo quando hanno qualcosa di realmente buono da registrare. Beh, giusto! Da noi le bands un giorno si mettono insieme, quello dopo hanno già un demo su myspace. Ah, che nostalgia i tempi in cui gli studi di registrazione andavano a carbone e per incidere un disco dovevi fare un mutuo... Ad ogni modo, qui sotto, un estratto video del live dei Vaska allo Stara Sula di Komen...
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LA ZUPPA D'AGLIO SLOVENA
[Puj] Ah, che mazzata! Ingredienti e dosi per quattro persone: 6 spicchi d'aglio, un cucchiaio di olio d'oliva, 2 tazze d'acqua, 2 ciuffi di prezzemolo, 1 foglia d'alloro, 2 fette di pane senza sale, un cucchiaio di burro, 2 albumi d'uovo ben montati. Con la parte piatta del coltello schiacciate gli spicchi d'aglio e fateli appassire (ma non colorire!) con l'olio in una casseruola larga. Aggiungete l'acqua, il prezzemolo pulito e la foglia di alloro. Portate a ebollizione, riducete la fiamma, coprite e fate sobbollire per 40 minuti. Nel frattempo, spalmate il burro sulle fette di pane, tagliatele in 4 parti e fatele tostare in forno a 200 gradi fino a quando saranno ben croccanti e leggermente colorite. Filtrate la zuppa bollente per eliminare aglio, prezzemolo e alloro. Incorporare delicatamente e gradualmente una tazza di zuppa agli albumi, mettete il composto nella casseruola, mescolare e servite immediatamente guarnendo ogni piatto con 2-3 fette di pane tostato. Per una versione hard-core, aggiugeteci fagioli in scatola a piacimento. Addio mondo crudele!