Emily Hayes - The Green Man (Ed. Hammeraue, Berlin 2007)
[Puj] Amburgo. Mattina fosca di inizio gennaio, un freddo brutale mi assale, dal cielo scende cenere di ghiaccio come in un film sul dopo-bomba, tipo The Day After. Come se non bastasse spira un vento polare che violenta ogni centimetro quadrato della mia faccia rimasto scoperto! Malgrado tutto, attraverso goffamente (a causa dei quattro strati di vestiti che ho addosso) Feldstrasse e imbocco Marktstrasse. L'ultima volta che ero qui faceva un caldo tropicale e sorseggiavo birra stravaccato su una sdraio! Speravo almeno di trovare la neve (prima di partire mi ero organizzato un guardaroba da sciatore amatoriale, con ridicoli scarponi ad impermeabilità totale), e invece solo del banale, asciuttissimo gelo artico!
Marktstrasse, nel quartiere di Karolinenviertel, è una strada molto suggestiva: raccoglie gallerie di artisti, infoshop, boutique artigianali di giovani stilisti punk, negozi di dischi crust come Fischkopp (il gestore è simpatico e parla una sorta d'italiano di sua invenzione), caffé informali, boutique dark ed altre amenità... Allorché la situazione climatica si fa inaccettabile, mi infilo in un art-shop pieno di robe colorate, tutte d.i.y. e, con i neuroni surgelati, comincio a frugare qua e là. Dopo un quarto d'ora ne esco con il fumetto di un'artisa berlinese intitolato "The Green man": la storia di un uomo al quale, in presenza di conversazioni indigeste, cresce un albero in bocca. Uh, fantastico.
[Free music for punx]
GREEN DAY - 1.000 hours (7" - U.s.a. 1989)
[Puj] Oh, come eravamo giovani e felici nei giorni verdi! Giorni spensierati in cui la musica si fermava a tre accordi. Nei giorni verdi gli unici punk che conoscevamo erano i Ramones e la radio annunciava la nascita di un nuovo, strabiliante genere musicale: il grunge. Per le strade si aggiravano adolescenti depressi e tutti spettinati, con maglioni da nonno infeltriti e i walkman a cassette fissati alla cintura. Dopo anni di lacca nei capelli e riffoni glam, le canzoni ripresero ad arrancare tra chitarre catarrose e bassi slabbrati. Ah, i giorni verdi! Scavando tra i miei vinili, ho riesumato per sbaglio un reperto archeologico di quell'epoca: l'esordio in 45 giri di un gruppo garage-rock misconosciuto, n. 17 del catalogo di un'allora promettente indie label californiana. Registrato nell'anno peggiore del punk (1988) e suonato da tre adolescenti privi di talento. Allora, più grunge che punk. E moooolto poco cool!
Tracklist:
1. 1.000 hours [2:24]
2. Dry ice [3:43]
3. Only of you [2:44]
4. The one I want [2:59]
>>> Download Green Day's first e.p. "1.000 hours" in mp3 + artwork (.rar - 27 mb.)
Thanx!
RispondiEliminaLink refreshed (great blog)
Ciao!
I like the green man
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