NATO (old punk from Yeravan, Armenia) - Ռոլսավան Ռոք: Շիշավոիվաժ Է Հայաստանում ("Russian rock bottled in Armenia") (e.p. 1993-94)
[Puj] Dopo il punk nepalese? Il punk armeno. L'Armenia é una regione povera e montagnosa, senza sbocco sul mare, incastrata tra la Turchia, la Georgia, l'Iran e l'Azerbaijan. Un tempo parte dell'Unione Sovietica, nel 1991 l'Armenia ottiene l'indipendenza, ma eredita dal passato un annoso conto aperto con i vicini azeri per il controllo di una zona di confine. Nei primi anni novanta, l'Armenia é un paese stremato dalla guerra contro l'Azerbaijan e la sua economia risulta pesantemente danneggiata dai blocchi commerciali che i due paesi impongono l'uno all'altro. Malgrado la povertà e la situazione d'instabilità che attraversa il paese, nel 1993, un gruppo di vecchi punk armeni trova il modo di incidere un disco e di farlo pubblicare in Europa.
Il disco in questione é l'e.p. "Rock russo imbottigliato in Armenia" dei Nato, provenienti dalla capitale Yeravan. Fu stampato nel 1994 da una piccola casa discografica d.i.y. francese, la Tien An Men 89. Chi (come me) ama l'inconfondibile, eroico sound dei vecchi gruppi punk sovietici (Grazhdanskaya Oborona, Spinki Menta...) non potrà che gioire all'ascolto della musica scalcinata e disperatamente lo-fi dei Nato. Il loro é il classico sound della provincia russa, con le chitarre che fanno pietà, la batteria di cartone e un songwriting unico, capace di mescolare reggae, punk, musica tradizionale russa e poetica fatalista tipicamente sovietica. I Nato, di loro, ci mettono una massiccia dose di tastiere ridicole e un feeling da balera bulgara, il che li rende fuori moda più che mai, nonché adatti esclusivamente ad un pubblico di veri pervertiti musicali (come me).
I loro testi non sono per nulla politicizzati, dipingono piuttosto miserabili spaccati di vita, nel segno del tipico humor alcolico e nichilista dei russi, che solitamente non fa ridere, bensì piangere. L'esordio di "Senza Pantaloni" é particolarmente significativo: "Non posso regalare dei fiori alla mia ragazza perché una rosa costa 5000 rubli, quindi, avanti, beviamo vodka... dov'é il mio bicchiere?". "Pene" invece racconta una squallida storia di sesso: "L'ho incontrata in un parco e controvoglia le ho detto: "ti amo" / Lei ha detto: "Sì, ok. Avanti Sergey, portami a casa" / Lei ha detto: "Muoviti, accendi la tua Harley!" / E un'ora dopo il mio motorino é partito...".
Oggi i componenti del gruppo vivono in esilio a Mosca e, naturalmente, la band non esiste più. Enjoy the armenian taste!
[Puj] Dopo il punk nepalese? Il punk armeno. L'Armenia é una regione povera e montagnosa, senza sbocco sul mare, incastrata tra la Turchia, la Georgia, l'Iran e l'Azerbaijan. Un tempo parte dell'Unione Sovietica, nel 1991 l'Armenia ottiene l'indipendenza, ma eredita dal passato un annoso conto aperto con i vicini azeri per il controllo di una zona di confine. Nei primi anni novanta, l'Armenia é un paese stremato dalla guerra contro l'Azerbaijan e la sua economia risulta pesantemente danneggiata dai blocchi commerciali che i due paesi impongono l'uno all'altro. Malgrado la povertà e la situazione d'instabilità che attraversa il paese, nel 1993, un gruppo di vecchi punk armeni trova il modo di incidere un disco e di farlo pubblicare in Europa.
Il disco in questione é l'e.p. "Rock russo imbottigliato in Armenia" dei Nato, provenienti dalla capitale Yeravan. Fu stampato nel 1994 da una piccola casa discografica d.i.y. francese, la Tien An Men 89. Chi (come me) ama l'inconfondibile, eroico sound dei vecchi gruppi punk sovietici (Grazhdanskaya Oborona, Spinki Menta...) non potrà che gioire all'ascolto della musica scalcinata e disperatamente lo-fi dei Nato. Il loro é il classico sound della provincia russa, con le chitarre che fanno pietà, la batteria di cartone e un songwriting unico, capace di mescolare reggae, punk, musica tradizionale russa e poetica fatalista tipicamente sovietica. I Nato, di loro, ci mettono una massiccia dose di tastiere ridicole e un feeling da balera bulgara, il che li rende fuori moda più che mai, nonché adatti esclusivamente ad un pubblico di veri pervertiti musicali (come me).
I loro testi non sono per nulla politicizzati, dipingono piuttosto miserabili spaccati di vita, nel segno del tipico humor alcolico e nichilista dei russi, che solitamente non fa ridere, bensì piangere. L'esordio di "Senza Pantaloni" é particolarmente significativo: "Non posso regalare dei fiori alla mia ragazza perché una rosa costa 5000 rubli, quindi, avanti, beviamo vodka... dov'é il mio bicchiere?". "Pene" invece racconta una squallida storia di sesso: "L'ho incontrata in un parco e controvoglia le ho detto: "ti amo" / Lei ha detto: "Sì, ok. Avanti Sergey, portami a casa" / Lei ha detto: "Muoviti, accendi la tua Harley!" / E un'ora dopo il mio motorino é partito...".
Oggi i componenti del gruppo vivono in esilio a Mosca e, naturalmente, la band non esiste più. Enjoy the armenian taste!
>>> Download NATO - Russian Rock Bottled In Armenia e.p. in .mp3 + complete art scan (.rar - 27 mb.)
Spasibo, friends!
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