VEX (U.k. anarcopunk) – Discography (1983-1985)
[Puj] Nel mirabile volume di Ian Glasper che meticolosamente ricostruisce la storia dell’anarco-punk inglese ("The day the country died", edizione italiana Shake 2009) non compaiono i superbi Vex di Londra. Certo, sono durati poco, hanno pubblicato un solo e.p. (“Santuario” del 1984) e non hanno suonato tanto in giro, però restano un gruppo fantastico dal sound scintillante.
Hanno vissuto sotto l’egida dei ben più celebri Conflict e della loro etichetta discografica. Quest'ultima, oltre a pubblicare il succitato e.p., li incluse in una compilation (“We don’t want your fucking law” del 1985), nella quale spicca la fenomenale “Rushing To Hide” che me li ha fatti conoscere: post-punk paranoico d'epoca pre-dark (Killing Joke, Siouxsie and the Banshees, U.k. Decay, Blood and Roses...), decisamente più vicino al bat-cave che ai Crass. Allora però nessuno faceva caso a queste sfumature...
Come tante altre grandi band anarcopunk, i Vex facevano largo uso delle percussioni in stile militare à la Penny Rimbaud (il classico tum-ta-tumba su tamburo e rullante con scarso utilizzo del charleston): uno stile oggigiorno poco praticato (tutti preferiscono il d-beat e lo sferraglaire dei crash), ma potente nonché straordinariamente suggestivo. Qui sotto tutta (ma proprio tutta) la produzione discografica della band, comprensiva di un demo registrato nel 1983 e di alcuni terrificanti, inascoltabili live...
>>> Download VEX Discrography in .mp3 (.rar - 89 mb.)
[Puj] Nel mirabile volume di Ian Glasper che meticolosamente ricostruisce la storia dell’anarco-punk inglese ("The day the country died", edizione italiana Shake 2009) non compaiono i superbi Vex di Londra. Certo, sono durati poco, hanno pubblicato un solo e.p. (“Santuario” del 1984) e non hanno suonato tanto in giro, però restano un gruppo fantastico dal sound scintillante.
Hanno vissuto sotto l’egida dei ben più celebri Conflict e della loro etichetta discografica. Quest'ultima, oltre a pubblicare il succitato e.p., li incluse in una compilation (“We don’t want your fucking law” del 1985), nella quale spicca la fenomenale “Rushing To Hide” che me li ha fatti conoscere: post-punk paranoico d'epoca pre-dark (Killing Joke, Siouxsie and the Banshees, U.k. Decay, Blood and Roses...), decisamente più vicino al bat-cave che ai Crass. Allora però nessuno faceva caso a queste sfumature...
Come tante altre grandi band anarcopunk, i Vex facevano largo uso delle percussioni in stile militare à la Penny Rimbaud (il classico tum-ta-tumba su tamburo e rullante con scarso utilizzo del charleston): uno stile oggigiorno poco praticato (tutti preferiscono il d-beat e lo sferraglaire dei crash), ma potente nonché straordinariamente suggestivo. Qui sotto tutta (ma proprio tutta) la produzione discografica della band, comprensiva di un demo registrato nel 1983 e di alcuni terrificanti, inascoltabili live...
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