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Jacques Bergier - La Cospirazione Pugwash (articolo, 1967)
[Puj] In questi giorni il vero incubo della borghesia occidentale è quello della recessione: la catastrofe si declina nel tracollo dell'illusione capitalista di un benessere infinito. Ma questa, cari feticisti dell'apocalisse, è una catastrofe alla moda! Noi continuiamo ad appassionarci alle ben più avvincenti paranoie vintage. Dissotteriamo quindi questo articolo pubblicato nel 1967 sulla rivista francese Planéte: l'isteria nucleare era al suo apice, così come la tensione tra le superpotenze USA-URSS. Il mondo era sull'orlo di una guerra senza ritorno? Certo che sì, annuivano i futurologi più ottimisti. Gli scienziati, per contribuire da par loro all'isterismo collettivo, si cimentavano in avventurosi calcoli su quali potessero essere gli effetti di una bomba atomica di 10 megatoni sganciata sul centro di una grande città, ad esempio Londra: "L'esplosione a due chilomteri sopra Trafalgar Square, annienterebbe Londra. Il centro della città sarebbe ridotto in polvere. Al di sotto si alzerebbe una colonna di fuoco alta due chilometri, larga quaranta. Un uragano si scatenerebbe tutt'intorno. I depositi e le condutture di gas, le stazioni di benzina esploderebbero. L'aria dei rifugi sarebbe verrebbe aspirata e sostituita da ossido di carbonio, mortalmente tossico. In un raggio di ottanta chilometri tutti resterebbero accecati. Un ordigno megatonico devasta approssimativamente 20.000 chilomteri quadrati. Ne occorrerebbero dunque ottocento o mille per distruggere l'Unione Sovietica". La domanda che si ponevano gli scienziati coinvolti, all'epoca della Guerra Fredda, nelle ricerche sull'atomo era: "La scienza sta diventando una minaccia per l'umanità?". Per uscire a testa alta da questo imbarazzante quesito due illustri scienziati degli anni '50 Albert Einstein e Bertrand Russel sottoscrissero un manifesto rivolto ai colleghi: "Ricordatevi della vostra umanità e dimenticate il resto. Se riuscite a farlo, la via di un nuovo paradiso é aperta, se no è la morte universale".
Queste parole furono all'origine di un movimento noto con il nome di Pugwash (dal nome della località nella quale si svolse il primo incontro ufficiale) animato da scienziati promotori del disarmo totale delle nazioni. Questo più o meno quello di cui si parla in questo breve ma roboante articolo, che trasuda paranoia ad ogni virgola. Un must per voi appasionati del catastrofismo old school.
Jacques Bergier - La Cospirazione Pugwash (articolo, 1967)
[Puj] In questi giorni il vero incubo della borghesia occidentale è quello della recessione: la catastrofe si declina nel tracollo dell'illusione capitalista di un benessere infinito. Ma questa, cari feticisti dell'apocalisse, è una catastrofe alla moda! Noi continuiamo ad appassionarci alle ben più avvincenti paranoie vintage. Dissotteriamo quindi questo articolo pubblicato nel 1967 sulla rivista francese Planéte: l'isteria nucleare era al suo apice, così come la tensione tra le superpotenze USA-URSS. Il mondo era sull'orlo di una guerra senza ritorno? Certo che sì, annuivano i futurologi più ottimisti. Gli scienziati, per contribuire da par loro all'isterismo collettivo, si cimentavano in avventurosi calcoli su quali potessero essere gli effetti di una bomba atomica di 10 megatoni sganciata sul centro di una grande città, ad esempio Londra: "L'esplosione a due chilomteri sopra Trafalgar Square, annienterebbe Londra. Il centro della città sarebbe ridotto in polvere. Al di sotto si alzerebbe una colonna di fuoco alta due chilometri, larga quaranta. Un uragano si scatenerebbe tutt'intorno. I depositi e le condutture di gas, le stazioni di benzina esploderebbero. L'aria dei rifugi sarebbe verrebbe aspirata e sostituita da ossido di carbonio, mortalmente tossico. In un raggio di ottanta chilometri tutti resterebbero accecati. Un ordigno megatonico devasta approssimativamente 20.000 chilomteri quadrati. Ne occorrerebbero dunque ottocento o mille per distruggere l'Unione Sovietica". La domanda che si ponevano gli scienziati coinvolti, all'epoca della Guerra Fredda, nelle ricerche sull'atomo era: "La scienza sta diventando una minaccia per l'umanità?". Per uscire a testa alta da questo imbarazzante quesito due illustri scienziati degli anni '50 Albert Einstein e Bertrand Russel sottoscrissero un manifesto rivolto ai colleghi: "Ricordatevi della vostra umanità e dimenticate il resto. Se riuscite a farlo, la via di un nuovo paradiso é aperta, se no è la morte universale".
Queste parole furono all'origine di un movimento noto con il nome di Pugwash (dal nome della località nella quale si svolse il primo incontro ufficiale) animato da scienziati promotori del disarmo totale delle nazioni. Questo più o meno quello di cui si parla in questo breve ma roboante articolo, che trasuda paranoia ad ogni virgola. Un must per voi appasionati del catastrofismo old school.
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[Le operose bidelle del Museo Atomico di Sarov (Russia) intente a tirare a lucido un modello della Bomba Zar, la più potente arma nucleare mai sperimentata: oltre 4000 volte più distruttiva della bomba di Hiroshima, fu sganciata dai sovietici nel 1961 sull'isola di Novaja Zemlja, nell'estremo nord russo...]
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