24/02/10

[Free music for punx]
ZOUNDS (anarco-punk) - Can't cheat karma/War/Subvert (7" e.p. - U.k. 1980)
[Puj] Intramontabile primo 7" degli Zounds! 1980, Inghilterra, Crass records... Gli Zounds furono legati ai Crass da profonda amicizia e con loro condivisero molte esperienze artistiche ed esistenziali; musicalmentene, però, ne furono sempre piuttosto distanti: il loro era uno squillante post-punk con chitarre scarne e sottile flavour dub. Molto pop, poco punk. Grande musica!
Il mio pezzo preferito di questa loro prima uscita discografica è "Subvert", il cui testo dice: "Sei hai un lavoro, dove ti trattano come uno schiavo, dove ti trattano come uno zombie nelle aziende-tomba, puoi essere un infiltrato! Lavorare per la rivoluzione sul tuo posto di lavoro! Se lavori in una fabbrica puoi mettere un bastone tra gli ingranaggi! Sabotaggio interno, colpirli dove fa più male! Sovverti! Sovverti! Se lavori in una cucina ridistribuisci gli alimenti, se sei un poliziotto a cui hanno ordinato di arrestarmi, non devi farlo, puoi rifiutare!".
Eh, eh, eh!
Curiosità: la parola 'zounds, nell'inglese antico, è una spece di imprecazione blasfema, contrazione di "god's wounds" e si riferisce alle ferite del cristo crocefisso...

Tracklist: 1. Can't cheat karma / 2. War / 3. Subvert.

>>> Download ZOUNDS - Can't cheat Karma 7" e.p. in mp3 (.rar - 17 mb.)

23/02/10

[Free books for punx]
Nicoletta Poidimani - L'utopia nel corpo (1998)
[Pep] Se la cultura identitaria, con le sue conseguenze normalizzatrici, si sta imponendo quale elemento qualificante del nostro tempo, il Kalashnikov Collective Headquarter, nell'ineludibile ottica del reperimento di attrezzi concettuali per segarne drasticamente le sbarre e porne corrosivamente in crisi i fondamenti ideologici, propone ai suoi lettori un breve quanto incisivo saggio filosofico di una grande pensatrice femminista quale Nicoletta Poidimani, costituente a nostro avviso un prezioso grimaldello teorico per sabotare intellettualmente e praticamente i processi di normalizzazione della soggettività.
Pubblicato originariamente nel 1998, “L'utopia nel corpo” è un testo di ammirevole chiarezza, portatore di un'implacabile disamina dei processi di ortopedia identitaria propri della modernità, i cui fatali esiti antropoemici (consistenti cioè nell'esclusione segregante dei soggetti con un troppo elevato tasso di incongruenza rispetto alle dinamiche di omologazione delle identità) si stanno inasprendo nell'Italia di oggi.

Solo prendendo atto della propria incompiutezza ontologica l'uomo può sottrarsi alla presa delle mitologie identitarie sulla propria soggettività: cruciale in quest'ottica è la valorizzazione degli stati modificati di coscienza quali eversive immersioni nella nostra emancipativa molteplicità, soggiacente agli assetti soggettivi stabilizzati.
In ciò l'autrice si riallaccia alla tradizione anti-psichiatrica e alla sua critica del sapere medico colto nella propria sottesa funzione di polizia identitaria, orientata in particolare alla repressione patologizzante della follia, l'estrema forma,vertiginosa quanto dolorosa, di sottrazione individuale al giogo di una soggettività omologata: con riferimenti a Thomas Szasz e David Cooper, Franco Basaglia e Felix Guattari viene proposta una contro-lettura della “malattia mentale” che ne disveli le radicali valenze politiche sovvertitrici e il carattere di irrinunciabile risorsa sociale. “Dobbiamo perdere la testa per entrare nel corpo”, come scriveva l' anti-psichiatra David Cooper: un corpo frattale, ovverosia non riducibile al geometrico e conchiuso rigore degli alfabeti del potere, che ci consenta quindi, infine, l'autonomia anarchica e ironica di una costruzione identitaria impregiudicabilmente creatrice e abissalmente illimitata...

>>> Download Nicoletta Poidimani - L'utopia nel corpo [ITA] (.pdf - 45 pagg. - 12 mb.)

13/02/10

[Free books for punx]
AA.VV. - Ecofemminismo: piccolo manuale di anti-apocalisse ambientale.
[Pep] Se un drastico smarrimento della coscienza ambientale caratterizza l'Italia di oggi, ormai pronta al ripristino del nucleare e ad un felice e salutare avvenire radioattivo, il Kalashnikov Collective Headquartrer ritiene utile dotare i suoi lettori di un kit essenziale di testi che costituiscano una bussola minimale, ma efficace, per orientarsi nell'odierno mare magnum del dibattito sui temi ecologici, approcciandoli da un punto di vista che si caratterizza per la sua puntualità e la sua profondità di visione: quello eco-femminista.
Indipendentemente dal giudizio che si voglia formulare sulle varie posizione teoriche espresse da questo filone di pensiero è innegabile che cogliere, sulla base della sua straordinaria elaborazione intellettuale, le radici androcratiche delle dinamiche speciste e naturiste equivale a porre in essere un riconoscimento ed una critica della loro genesi ed architettura effettive, in vista di uno smantellamento radicale e non soltanto apparente.
E' per questo motivo che la nostra antologia si apre con un testo (“Il Verde Paradiso Perduto: appunti su Ecofemminismo e Animalismo” 2009) di Silvana Castignone, nota filosofa del diritto, nel quale viene delineata la ragion d'essere del pensiero ecofemminista, nonché la sua specificità rispetto ai vari filoni della cultura ecologista con particolare riferimento alla “Deep Ecology” teorizzata dal filosofo norvegese Arne Naess.
Segue lo storico ecomanifesto (“La dea della natura e della spiritualità”1991) di Riane Eisler, la celebre studiosa femminista statunitense autrice de “Il calice e la spada”, in cui vengono individuate le radici storiche delle prospettive ecofemministe nel passato matrifocale dell'umanità, remoto quanto occultamente persistente, le prove della cui esistenza, antecedente alle civiltà patriarcali, sono state poste in luce dalla imprescindibile opera dell'archeologa lituana Marija Gimbutas.
E proprio con un testo che delinea il percorso intellettuale di quest'ultima completiamo il manifesto di Eisler: “Dalla Lituania alla Grecia: Marija Gimbutas”, decimo capitolo di “Oscure madri splendenti”(2007), il libro in cui Luciana Percovich, ricercatrice alla Libera Università delle Donne e tra le più raffinate conoscitrici italiane della Feminist Spirituality, approfondisce le radici pre-patriarcali del sentire religioso.
Segue uno scritto (“La Madre del mondo: configurazioni del femminile e pensiero ecologico”2009) in cui Vilma Baricalla, storica della filosofia e grande filosofa ambientale, delinea le varie configurazioni del femminile nella tradizione culturale occidentale e non, con riferimento ai rapporti tra queste ultime e la coscienza ambientale.
La nostra antologia non può evitare di includere qualche bagliore della visionarietà sfrenata di Mary Daly: della studiosa statunitense da poco scomparsa, prima teologa cattolica ribelle e poi militante lesbo-femminista radicale, comunemente giudicata l'esponente di maggior rilievo della riflessione spirituale femminista post-cristiana, proponiamo il quarto capitolo (“Il quinto elemento e la quinta direzione”) di uno dei suoi recenti capolavori teorici: “Quintessenza. Realizzare il Futuro Arcaico. Un manifesto femminista elementale radicale” (1998). L'autrice de “La chiesa e il secondo sesso” vi mette a fuoco con straordinaria profondità di visione i paradigmi culturali delle religioni patriarcali, colti nelle loro connessioni con i più recenti ed allarmanti scenari di manipolazione bio-tecnologica del vivente, che costituiscono il nostro presente ed il nostro (forse) inesorabile futuro.
A completamento dell'antologia includiamo un'efficace messa a fuoco concettuale della problematica dell'animalità e dei suoi diritti ad opera della pensatrice bioetica Luisella Battaglia (“Umanità e animalità: oltre la morale dell' appartenenza di specie”2009), ponendoci nella prospettiva ineludibile indicata dalle parole della filosofa femminista Avital Ronell: “...se il femminismo significa qualcosa, deve essere un' invocazione, un' inflessibile invocazione di giustizia. Finchè continua ad escludere alcune persone, gli animali e persino le piante...non manterrà la sua promessa...”. Non crediamo che esistano parole più vere.

>>> Download Antologia Ecofemminista in .pdf [ITA] (.rar - 45 mb.)

04/02/10

[We talk about... us!]
KALASHNIKOV collective intervistato da CERCHIO A 'zine (dicembre 2009)!
[Puj] Cerchio A è una splendida 'zine cartacea vecchio stile curata dal nostro caro, beneamato punk celto-ligure esule in Finlandia. L'intervista ai k., le cui premesse sono state poste alcuni mesi fa, fra una birretta e l'altra nelle peggiori bettole di Helsinki, è stata pubblicata nel numero di dicembre '09. Qui sotto trovate in .pdf la parte che ci riguarda (siamo stati come sempre prolissi, abbiate pazienza...). E se il numero completo della 'zine vorrete, contattar l'autore dovrete! (xntrixdecay@yahoo.it).

>>> Download K.Interview on CERCHIO-A 'zine n.5 (.pdf - 5,6 mb.)