23/02/09

[Free music for punx]
THE MOB (anarco-punk, U.K.) - No doves fly here - 7" e.p. (Crass records 1981)
[Puj] Le punk-bands inglesi che ruotarono intorno alla Crass records e alla Corpus Christi sono state relativamente poco ascoltate dalle nostri parti. Forse perché la resa musicale non sempre è stata all'altezza delle ambizioni politiche e artistiche delle bands.
In certi casi, lo sforzo di esplorare vie d'espressione alternative alla tradizione era abbastanza palpabile: tra coloro che cercarono di emancipare il genere dalle ovvietà stilistiche del punk-rock c'erano, per esempio, i The Mob. La loro musica, trainata dal pulsare incessante del basso e deturpata dalla voce atona, nauseata di Marc Mob, era rozzo, primordiale, cupo post-punk. Un sound memorabile!
A dispetto del nome che scelsero (the mob: "La folla") i punx di Yeovil, South Somerset, non potevano certo ambire ad essere una band pop, nell'accezione letterale di popolare, ecumenica, apprezzata dalle folle: tra i gruppi dell'area crassiana, i The Mob furono sicuramente quelli più negativi e depressivi, molto più vicini alla poetica introversa del gothic-dark che al punk, e destinati pertanto ad un pubblico piuttosto radicale.
Dal punto di vista concettuale, i testi dei Mob erano mono-maniacali, ossessionati dall'incubo bellico e dalla catastrofe nucleare. Il loro capolavoro è stata, secondo me, una canzone strana, molto lontana dagli standard punk, pubblicata come singolo (il loro terzo) nel 1981. Una delle migliori cose prodotte dall'anarco-punk anglosassone. Mi riferisco a "No doves fly here" ("Qui non volano le colombe"): ballad desolata, eseguita in maniera approssimativa, ma assolutamente magica. Il testo racconta di un mondo devastato dagli effetti dell'esplosione nucleare; il tono è puramente descrittivo: "Il cielo è vuoto e assume diverse gradazioni di colore, non è mai stato così prima e nessuno ha chiesto la guerra. La mia mente è vuota e il mio corpo porta i segni di differenti forme di tortura, non era mai stato così, e nessuno ha mai chiesto la guerra. Nessuno si muove, qui non volano le colombe. Nessuno pensa, qui non volano le colombe. Nessuno ricorda nulla oltre questa paura, qui non volano le colombe. Le case sono vuote e il paesaggio è devastato, non era mai stato così e nessuno ha mai chiesto la guerra. Il parco giochi è vuoto e i bambini sono cadaveri senz'arti, non era mai stato così, e nessuno ha mai chiesto la guerra". Sotto a tutto questo: un solo riff, tracciato dal basso in prima linea, e sostenuto, a tratti, da un organo male in arnese dal sapore retrò. La tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica che ha caratterizzato gli anni '80, ultima fase di recrudescenza della Guerra Fredda, rendeva un brano come No doves fly here sicuramente ancor più suggestivo e sinistro di quanto possa apparire oggi.
Sul lato B del singolo, I hear you laughing ("Ti sento ridere"), ulteriore colata di negatività che si abbatte sull'ascoltatore: "... I see people dying in the blood and the dust, and the gunshots of viscious murderous lust. I feel the sunshine as it heats up my blood, I feel it burning like my hate if it could. I hear you laughing, I hear you laughing...".
I The Mob durarono quattro anni: si sciolsero nel 1983 dopo cinque singoli e un album. Joseph Porter, stufo di parlare di corpi maciullati e bombardamenti nucleari, lasciò i The Mob per formare un'altra band minore dell'area anarco-punk inglese, i Bylth Power, ancora oggi in attività.

22/02/09

[We talk about...]
US! "Dreams for super-defeated heores" album review from Profane Existence # 57.
[Puj] Sul n. 57 della nota fanzine americana "Profane Existence" (estate '08) è stato recensito il nostro album "Dreams for super-defeated heroes" (cliccare sull'immagine per ingrandirla/click on thumbnail to enlarge).
Ho scoperto qualche giorno fa, riprendendo in mano quel numero, che l'autore della recensione in questione è Don, un ragazzo californiano che ha co-prodotto il nostro ultimo 7". Doppio ringraziamento a Don quindi, che, tra l'altro, ha anche espresso opinioni interessanti sulla nostra musica, accostandola addirittura al ...Cirque du Soleil!

"A musical collective? First thought comes to mind is Crass. This collective based out of Milano, Italy, formed in 1996 features 10 members and are self described as romantic punk. The music is so much broader to be pigeonholed in my opinion. My first impression was much bigger than that because they think so far outside of the box. I was thinking more in line of music for a soundtrack or musical. In a strange way, this reminded me of music from Cirque du Soleil. The feeling of being in another time and place in a fictional dream. The anarcho-punk energy mixed with the futuristic sounds of keyboards and synthesizers add layers and depth that has the effectof washing you away in sound. Musically the band is not afraid to mix in elements from different genres to create n aural experience to be the backdrop ti their lyrics. Emotions are clearly defined and the female vocals are the driving force to the songs which are both sung with piercing precision and also wallow with an underlying sorrow. To tie of this journey, they do a Declino cover thet gives this release a last burst of rage. I am truly inntrigued by this listening experience. After engulfing my self with this release, it makes me want to track down their previous releases to hear the band's evolution (Donofthedead)."

17/02/09

[Free books for punx]
RUGGINE d.i.y. magazine # 0 (co-produzione 2008)
[Puj] Qualche mese fa è uscito il primo numero del magazine "Ruggine" edito e autoprodotto dai ragazzi di "Collane di Ruggine". Suggestivo il modo con il quale il collettivo si presenta:
"Collane di Ruggine è un progetto che tenta di utilizzare il metodo della coproduzione d.i.y. musicale per pubblicare contenuti di carta. Il nostro modo di vedere il precipizio e la sopravvivenza sta nel nostro respiro, la musica è solo una faccia del dado, un’altra faccia è fatta di parole scritte. Scriviamo di tecnologie assetate, di paradossi quotidiani, di scenografie immaginarie. L’affanno ansioso dei giorni che viviamo ci spinge al surreale racconto delle quotidiane miserie".
Ruggine è una raccolta di testi/immagini che spaziano dal saggio al racconto di fantascienza, tutto naturalmente dettato da una ben salda coscienza antagonista.
Ruggine, integralmente scaricabile da qui sotto in formato .pdf, contiene un breve saggio a nostra firma, dal titolo "Sguardo e potere", su video-sorveglianza e controllo. Si tratta della rielaborazione di un testo inserito nel nostro album "Dreams for super-defeated heroes" (2007).
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