RUSSIAN PUNK!
[Sarta] Durante la nostra discesa in territorio russo, diciamocelo, poco ci mancava che ci trattassero come vere rockstars: richieste di foto, autografi, osannamenti da fans esagitati… cose più o meno imbarazzanti. Naturalmente, abbiamo anche ricevuto regali di ogni tipo da parte di ragazzi di bands locali, ansiosi di farci ascoltare le loro performance sonore. Cito in ordine sparso: un punk smunto e crestato, che mi ha regalato dei bellissimi calamitosi della sua band, dicendomi che “siccome c’è solo un disegno senza il nome del gruppo, puoi usarli anche se non ti piace la mia musica” (uh, che pensiero!), un tizio tutto imbriago che mi ha dato un cd-r in una busta di cartone che aveva allegata una boccettina di vernice verde che serviva per “decorare” a proprio piacimento la copertina del disco (molto DIY!), un altro losco figuro che ha dato a Puj un disco infilato in un foglio di carta da pacchi graffettato e tenuto chiuso con un enorme e sproporzionato chiodo semi-arrugginito… tutte cose meravigliose, eh, eh….
Come abbiamo già descritto nel report, i punx russi sono giovani e dediti a generi musicali importati direttamente dall'occidente, roba tipo screamo e hc, suonati con perizia e precisione ma con rigore filologico estremo e conseguente scarsa originalità. In verità, quest’ansia d’imitazione, per quanto comprensibile, mi ha portato a chiedere alla nostra inossidabile guida Max, se fosse possibile definire un sound “tipico” della scena punk russa, un marchio di fabbrica, insomma, una matrice comune a livello di sound. Per tutta risposta, con aria di sfida, mi ha affibbiato un pacco di dischi da portare a casa, una sua personalissima selezione della storia del punk russo. Ecco cosa ci ho trovato dentro…
[Sarta] “Very old siberian band” mi dice il buon Max. “Wow, questo fa per me!” penso io. Il disco è una raccolta di canzoni risalenti al 1989 (anno del crollo dell’Unione Sovietica) e ha una art work davvero fantastico: la copertina raffigura una sorta di attrezzo bellico sul quale è seduto un tizio disperato e a fianco si intravedono le gambe di un corpo inerme. Tutt’attorno, la steppa, immota. Questo quintetto dedit o ad un garage-punk a tinte folk è davvero originale: eccolo, il tipico sound russo!!! “I think it's really (and maybe the only) original punk-genre/pun k-style, which is specifically Russian – mi specifica Max - It could be hard for people from other countries listen to it, because the main thing in this music is lyrics“. Sarà, d’altronde anche nel libretto i testi sono tutti scritti in cirillico, ma già la musica è piuttosto particolare: grezzi mid-tempo con chitarre ora acustiche, ora ultra-fuzz, un basso groovy e un cantato con gusto per le melodie e gra nde espressività. Certo, la registrazione non è il massimo (le chitarre sembrano q uelle di un gruppo grind...) ma restituisce bene il suond. Ah, ultima nota: bellissime le loro foto all’interno del libretto, molto punk anni ottanta…scaricate e gustate….
[Puj] Aggiungo alcune note biografiche ad integrazione di quanto scritto da Sarta. I Гражданская Оборона ("Difesa civile") sono uno dei più noti gruppi punk russi dell'era sovietica. Si sono formati nel 1983 a Omsk, in Siberia (un posto non molto allegro). Il cantante, fondatore e unico componente fisso nel corso degli anni è stato il dissidente Igor Letov: morto d'infarto nel 2008, personalità contraddittoria e radicale, benché più simile ad un hippie sui generis che ad un punk, viene comunemente definito come uno dei pochi, veri punk anarchici della Russia comunista.
La musica dei GrOb, durante il periodo del regime, fu duramente osteggiata, a causa dei contenuti di protesta. Questo non impedì alla band di suonare in vari festival e raggiungere una certa popolarità. Letov, dopo la caduta dell'Urss, fu considerato una personalità discutibile, vicina ad ambienti nazionalisti. Lui si è sempre proclamato "un vero comunista"...>>> Download GRAJDANSKAYA OBORONA - Armageddon Pops (.rar - 96 mb)