LOBOTOCRAZIA (Anarcopunk, Abruzzo) - "Storie di ordinaria lobotomia. Autore: Democrazia" (cd 2010)
[Puj] Uh, sono stato decisamente colto di sorpresa da questo album di esordio dei Lobotocrazia. Assistendo ai loro concerti, non ero mai riuscito a decodificare il sound dell'anarcopunk band abruzzese, complice la mia ubriachezza... o la loro... o forse, più verosimilmente, le precarie condizioni acustiche dei concerti punk che noi tutti frequentiamo. Questo disco, dal titolo già cult di "Storie di ordinaria lobotomia. Autore: Democrazia" e dall'ingegnosa confezione esagonale, rivela una band originale dotata di forte personalità! Poco crust, poco hc, poco stench, poco sludge (devo continuare?), ma molto anarco-grind con rullatone furibonde, chitarrine apocalittiche e una libertà compositiva/esecutiva quasi jazzistica. Sembrano i Crass che tentano di suonare una cover degli Area al doppio della velocità. Non so se mi spiego... A colpire sono le parti cantate, sia per lo stile (Caterina é un incrocio tra Eve Libertine e Burzum, mentre il batterista Pié ha uno stile tutto suo, teatrale e allucinato) che per i testi, vere e proprie riflessioni ad alta voce su temi come il nucleare, il vegetarianesimo, le multinazionali, il consumismo... Non i soliti slogan insomma. Inoltre, anche se i pezzi sono lunghi e dall struttura un po' irrazionale, trasudano ugualmente spontaneità e rabbia sincera.
Notevole é la traccia conclusiva, "Mentre ti nutri del suo cuore", una delle più efficaci e feroci requisitorie animaliste che abbia mai ascoltato! "Mentre parli, una mucca dopo aver trascorso una vita negata, attaccata ad una catena, senza aver mai visto la luce del sole, senza potersi muovere, sta per essere condotta all'uccisione. Un gancio alla sua zampa posteriore da terra la solleva, lei si scuote, si dimena, sa cosa l'aspetta, il gancio la porta tra le braccia del macellaio, una lama affilata le trapassa la gola, il sangue scorre veloce dallo squarcio del suo collo, passa per la testa attaccata ancora per poso al resto del corpo e scroscia sul biancco pavimento del macabro mattatoio... Non c'é differenza, ad ucciderla é stata la tua indifferenza, mentre ingoi la sua carne e ti ingozzi delle sue viscere... ".
Stesso discorso vale per il pezzo doom-grind "Vestito di bianco sul trono dorato", furioso attacco anticlericale: "la chiesa cattolica e il suo sommo papa dichiarano di professare una religione basata sull'uguaglianza, la vita e l'amore, ma se sono davvero questi i vostri principi fondamentali sono troppe le cose che non riesco a spiegarmi... il papa di bianco vestito ricorda che chi ha fede non deve porre domande e, per ribadire il concetto, la sua unica preoccupazione é di ripristinare la messa in latino..."
Anche se qui non c'entra niente, segnalo che la chitarrista Caterina, assieme ad Ale dei Terrorwave e Anchilostoma, cura un simpaticissimo blog intitolato "Rabbia in cucina" che propone ricette vegan in stile crust con tanto di accompagnamento musicale e ottime foto che fanno venire fame solo a guardarle.
Detto questo, scarichiamo da qua sotto il cd dei Lobotocrazia e speriamo che i tre continuino su questa strada, che lascia presagire una brillante carriera nel mondo della musica. O no?
>>> Download LOBOTOCRAZIA - "Storie di ordinaria lobotomia. Autore: Democrazia" in .mp3 + complete art scan (.rar - 53 mb.)
[Puj] Uh, sono stato decisamente colto di sorpresa da questo album di esordio dei Lobotocrazia. Assistendo ai loro concerti, non ero mai riuscito a decodificare il sound dell'anarcopunk band abruzzese, complice la mia ubriachezza... o la loro... o forse, più verosimilmente, le precarie condizioni acustiche dei concerti punk che noi tutti frequentiamo. Questo disco, dal titolo già cult di "Storie di ordinaria lobotomia. Autore: Democrazia" e dall'ingegnosa confezione esagonale, rivela una band originale dotata di forte personalità! Poco crust, poco hc, poco stench, poco sludge (devo continuare?), ma molto anarco-grind con rullatone furibonde, chitarrine apocalittiche e una libertà compositiva/esecutiva quasi jazzistica. Sembrano i Crass che tentano di suonare una cover degli Area al doppio della velocità. Non so se mi spiego... A colpire sono le parti cantate, sia per lo stile (Caterina é un incrocio tra Eve Libertine e Burzum, mentre il batterista Pié ha uno stile tutto suo, teatrale e allucinato) che per i testi, vere e proprie riflessioni ad alta voce su temi come il nucleare, il vegetarianesimo, le multinazionali, il consumismo... Non i soliti slogan insomma. Inoltre, anche se i pezzi sono lunghi e dall struttura un po' irrazionale, trasudano ugualmente spontaneità e rabbia sincera.
Notevole é la traccia conclusiva, "Mentre ti nutri del suo cuore", una delle più efficaci e feroci requisitorie animaliste che abbia mai ascoltato! "Mentre parli, una mucca dopo aver trascorso una vita negata, attaccata ad una catena, senza aver mai visto la luce del sole, senza potersi muovere, sta per essere condotta all'uccisione. Un gancio alla sua zampa posteriore da terra la solleva, lei si scuote, si dimena, sa cosa l'aspetta, il gancio la porta tra le braccia del macellaio, una lama affilata le trapassa la gola, il sangue scorre veloce dallo squarcio del suo collo, passa per la testa attaccata ancora per poso al resto del corpo e scroscia sul biancco pavimento del macabro mattatoio... Non c'é differenza, ad ucciderla é stata la tua indifferenza, mentre ingoi la sua carne e ti ingozzi delle sue viscere... ".
Stesso discorso vale per il pezzo doom-grind "Vestito di bianco sul trono dorato", furioso attacco anticlericale: "la chiesa cattolica e il suo sommo papa dichiarano di professare una religione basata sull'uguaglianza, la vita e l'amore, ma se sono davvero questi i vostri principi fondamentali sono troppe le cose che non riesco a spiegarmi... il papa di bianco vestito ricorda che chi ha fede non deve porre domande e, per ribadire il concetto, la sua unica preoccupazione é di ripristinare la messa in latino..."
Anche se qui non c'entra niente, segnalo che la chitarrista Caterina, assieme ad Ale dei Terrorwave e Anchilostoma, cura un simpaticissimo blog intitolato "Rabbia in cucina" che propone ricette vegan in stile crust con tanto di accompagnamento musicale e ottime foto che fanno venire fame solo a guardarle.
Detto questo, scarichiamo da qua sotto il cd dei Lobotocrazia e speriamo che i tre continuino su questa strada, che lascia presagire una brillante carriera nel mondo della musica. O no?
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