NUCLEARE? ...NUCLEARE!
[Sabato scorso, al Telos occupato di Saronno, si è parlato di nucleare. Abbiamo voluto dire la nostra con un volantino, il cui testo riportiamo qui sotto...].
"Tornano le centrali nucleari in Italia! Perché? Forse perché l'energia atomica costa meno? Perché è più pulita? Perché ci farà vivere meglio di prima? Niente di tutto questo. Se credete che a loro stia a cuore il benessere nostro e del pianeta in cui viviamo, vi sbagliate. Potrete portare un milione di buoni motivi di tipo ecologico, economico e filosofico per sostenere quanto l’energia nucleare sia pericolosa, ma a loro non interesserà. Perché loro parlano un'altra lingua: quella del potere. Il ritorno al nucleare si iscrive entro un piano di ristrutturazione degli equilibri capitalistici e politici mondiali. Per imporlo si ricorre a falsi bisogni e ad un ipocrita allarmismo. Siamo alle solite: l'imperialismo occidentale cerca di affermare la sua egemonia attraverso nuove tecnologie, funzionali alle moderne necessità di controllo e addomesticamento della popolazione. La centrale nucleare è tecnologia di morte e di paura: é un grumo di pericolo e trasuda senso di catastrofe imminente, è tecnologia che necessita controllo assoluto, monitoraggio costante e, a sua volta, è fabbrica di paura sotto forma di scorie tossiche, minacce stoccate come monito a pochi metri dalle nostre case. La centrale nucleare: un tassello (l’ennesimo!) di una strategia che mira ad abituare le persone a vivere nell'insicurezza. L'Italia non ha né le risorse, né le tecnologie per costruire e far funzionare le centrali nucleari: il nucleare ci procurerà quindi una dipendenza tecnologica e commerciale dagli Stati Uniti dell'era Obama e quindi una salda sudditanza politica, un tempo garantita dalla nostra partecipazione alle guerre petrolifere dell'era-Bush. Dalla civiltà del petrolio alla civiltà del plutonio: dalle bombe sganciate in medioriente per l'egemonia sulle riserve petrolifere alle scorie nucleari, riversate sulle nostre tavole sotto forma di cibo ed acqua. Cercare di spiegare loro che il nucleare rappresenta un inutile rischio per la vita delle persone, è fiato sprecato. Perché lo sanno già. Solo che non gli interessa. Perché, come diceva qualcuno, loro se ne fregano della morte e del dolore, quello che vogliono è soltanto il potere..." K.Coll.5-'10.
[Sabato scorso, al Telos occupato di Saronno, si è parlato di nucleare. Abbiamo voluto dire la nostra con un volantino, il cui testo riportiamo qui sotto...].
"Tornano le centrali nucleari in Italia! Perché? Forse perché l'energia atomica costa meno? Perché è più pulita? Perché ci farà vivere meglio di prima? Niente di tutto questo. Se credete che a loro stia a cuore il benessere nostro e del pianeta in cui viviamo, vi sbagliate. Potrete portare un milione di buoni motivi di tipo ecologico, economico e filosofico per sostenere quanto l’energia nucleare sia pericolosa, ma a loro non interesserà. Perché loro parlano un'altra lingua: quella del potere. Il ritorno al nucleare si iscrive entro un piano di ristrutturazione degli equilibri capitalistici e politici mondiali. Per imporlo si ricorre a falsi bisogni e ad un ipocrita allarmismo. Siamo alle solite: l'imperialismo occidentale cerca di affermare la sua egemonia attraverso nuove tecnologie, funzionali alle moderne necessità di controllo e addomesticamento della popolazione. La centrale nucleare è tecnologia di morte e di paura: é un grumo di pericolo e trasuda senso di catastrofe imminente, è tecnologia che necessita controllo assoluto, monitoraggio costante e, a sua volta, è fabbrica di paura sotto forma di scorie tossiche, minacce stoccate come monito a pochi metri dalle nostre case. La centrale nucleare: un tassello (l’ennesimo!) di una strategia che mira ad abituare le persone a vivere nell'insicurezza. L'Italia non ha né le risorse, né le tecnologie per costruire e far funzionare le centrali nucleari: il nucleare ci procurerà quindi una dipendenza tecnologica e commerciale dagli Stati Uniti dell'era Obama e quindi una salda sudditanza politica, un tempo garantita dalla nostra partecipazione alle guerre petrolifere dell'era-Bush. Dalla civiltà del petrolio alla civiltà del plutonio: dalle bombe sganciate in medioriente per l'egemonia sulle riserve petrolifere alle scorie nucleari, riversate sulle nostre tavole sotto forma di cibo ed acqua. Cercare di spiegare loro che il nucleare rappresenta un inutile rischio per la vita delle persone, è fiato sprecato. Perché lo sanno già. Solo che non gli interessa. Perché, come diceva qualcuno, loro se ne fregano della morte e del dolore, quello che vogliono è soltanto il potere..." K.Coll.5-'10.
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