24/06/09

[Free music for punx]
EBOLA (Ultra-core bastards, Brescia, Italy) – Il vero degrado è l’abitudine al vivere (cd-r 2008)
[Puj] Nella prima puntata del nostro improbabile programma radio (vedi sotto) abbiamo intervistato i grandi Ebola, che si autodefiniscono ultra-core bastards e provengono dalla provincia di Brescia, Valcamonica compresa. Con la coincidenza del concerto milanese dei Tragedy, Marky e Dani sono passati agli studi di Radiocane (una stanza buia in un negozio occupato) ed assieme ad un signora ubriaca che passava di lì si sono sottoposti alle domande mal formulate da me, Sarta e Martin degli RFT. Risultato: una dozzina di birre Moretti evaporata nel giro di mezz’ora.
Vabbé, comunque sia, Gli Ebola sono dei fighi e suonano crust/grind a bassissima fedeltà, sulla scia dei primissimi Cripple Bastards, senza basso e con grandi testi sociologici, del tipo: “Nell’eccesso trovi l’insicurezza di base della gente” o “Strada spianata da luoghi comuni che ti porta a non essere te stesso” oppure ancora “Ricordi quando potevi ridere? Ricordi quando provavi piacere? No, non è mai successo”. Citazione obbligatoria per il testo di “Sangue Alieno”: “Una mutilazione che sputa fuori un potente corrosivo”.

Il loro cd-r fotocopiato dal titolo “Il vero degrado è l’abitudine al vivere” è un vero anti-capolavoro di rumore spacciato per musica, dolce nettare per le mie orecchie sudate. Ci pensano gli stessi Ebola a presentare il disco nel retrocopertina, un manifesto commovente: “Questa autoproduzione è volutamente lercia, istintiva, cavernicola. Registrata praticamente in presa diretta con un mangianastri coperto da un panno. Questo disco è volutamente sporco, primordiale. Senza nascondersi dietro a illusioni artefatte e comode abitudini che sono sinonimo di apatia e corrosione mentale: senza nascondersi dietro a schemi piatti che sono segno di una realtà che accumula ricchezze per inerzia e tradizione. Una realtà che si illude di lasciare il degrado fuori dalle mura domestiche. Ma il vero degrado, nasce, cresce e si consuma dentro quelle mura, dentro gli uffici dove l’essere umano/insetto si nutre di normalità e di appiattimento della quotidianità. Il vero degrado è nelle finte scelte pilotate, nell’allucinazione di un salotto pulito, nella vuota adorazione di un vestito, di un oggetto, di un ruolo. Il vero degrado è nelle menti abituate al buio, nei cervelli atrofizzati, nell’accettazione incondizionata. Il vero degrado è il funerale delle idee, il vero degrado è l’abitudine al vivere”.

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>>> Download EBOLA “Il vero degrado è l’abitudine al vivere” cd-r in mp3 (.rar - 16 mb.)
[We talk about...]
CIBO PER CANI!
[Sarta] "E' da qualche tempo che il collettivo Kalashnikov ha intrapreso un'audace collaborazione con Radiocane, un'agguerrita webradio di controinformazione militante. Per ora, la neonata webradio trasmette "striscie" di informazione dedicate a fatti di cronaca antagonista, tuttavia aspira a costituirsi come lu0go d'incontro e spazio aperto a nuove mirabolanti sperimentazioni. Quando il buon Giuliano, nostra cara vecchia conoscenza dai tempi eroici del C.S.O.A. Garibaldi, ci ha incoraggiati a partecipare al progetto con una trasmissione musicale, ci siamo chiesti se la cosa potesse avere un senso, non tanto per noi, che comunque siamo in grado di divertirci anche nelle situazioni più impervie, quanto per il mondo là fuori... Un programma radio musicale nell'era dei social network, del download selvaggio, dell'overdose di musica gratuita, del tripudio dei blog e dell'internet 2.0 dove quello che vuoi te lo fai da solo e chi si è visto si è visto... beh, chi se lo cagherebbe???
E' nato così "Cibo per Cani": in ogni puntata troverete una bands e/o collettivo con cui chiacchierare e di cui sentire musica, parole e concetti...mezz'oretta e via, avanti un altro...
L'intento è di proporre, puntata dopo puntata, una foto d'insieme della scena gravitante attorno alla fetida metropoli milanese, una sorta di audio-documentario che tramandi ai posteri gli umori e i rumori di ciò che siamo (e siete) stati.
Pertanto, fatevi un giro su Radiocane e scaricatevi Cibo per Cani, se non altro per ascoltarvi i grandi Ebola, (ultra-core bastards dalla Valcamonica) che sono protagonisti della prima succosa puntata...
PS: Naturalmente, se qualcuno volesse essere intervistato nel programma, si faccia avanti..."

>>> Download Cibo per Cani RADIO SHOW - 1° puntata: Ebola (.mp3 - 35 mb)

15/06/09

[Free music for punx]
SCRITTI POLITTI (art-punk, U.k.) - Skank Bloc Bologna (d.i.y. 7" - U.k. 1978)
[Puj] Oggi mi è venuta voglia di parlare degli Scritti Politti, un buffo gruppo pre-punk marxista.
La band nasce nel 1977 in un appartamento occupato della periferia nord di Londra. Green Gartside (chitarra e voce), Tom Morley (basso) e Neal Jinx (batteria) sono tre giovani comunisti, attivi in organizzazioni politiche locali e belli convinti, come solo all'epoca si poteva essere. In linea con le proprie convinzioni, scelgono un nome assurdo, che è la storpiatura degli "Scritti Politici" di Antonio Gramsci.
La band è in realtà un collettivo che trascorre giorno e notte a discutere di filosofia, politica, cazzate e musica, più che a suonare: gli Scritti infatti comprendono oltre ai tre musicisti molti altri elementi che non suonano, ma offrono un apporto teorico al progetto e sono considerati componenti della band a tutti gli effetti.
Nel 1978 gli Scritti pubblicano il loro primo e.p. dal suggestivo, quanto enigmatico, titolo di Skank Bloc Bologna: "skank" evoca il mondo del reggae e della musica nera (nella Londra di quel periodo era una allusione molto cool), "bloc" il concetto gramsciano di blocco storico e "Bologna" fa riferimento al '77 italiano (e alla sua città-simbolo). Il testo della canzone è dedicato ad una ragazza disillusa (ditele di continuare a lavorare da Tesco, ditele di continuare la scuola, ditele che cosa è possibile...) che può essere salvata da una speranza che viene da lontano (Qualcosa laggiù in Italia ci tiene vivi tutti) ed il conforto di amici che vengono da più vicino, ovvero gli Scritti Politti stessi, i magnifici sei (ironica allusione ai Clash) che lavorano ad un'idea e a una speranza, una visione europea e una prospettiva skank. Ingenuo, quasi commovente e del tutto delirante.

La musica degli Scritti ha un'ascendenza concettuale, filosofica: prima di essere una punk-band gli Scritti erano un'idea, e prima di suonare musica riflettavano su di essa. Dietro al loro rock sfrangiato, dilettantesco, figlio del rifiuto consapevole di ogni regola stilistica, c'era la volontà di mettere in circolo le idee. Il packaging del singolo di Skank Bloc Bologna, ad esempio, rappresenta un tentativo (allora non così ovvio) di demistificare i processi di produzione nella società consumistica; nel mirino sta l'industria dei prodotti di consumo in quanto fabbrica di sogni ed illusioni ancor prima che di oggetti. L'origine e la composizione della merce di consumo, si perde nei meccanismi segreti della produzione seriale: tutto ciò che compriamo dagli scaffali dei supermercati, che sia cibo o altro, ha un'origine incerta e misteriosa, è frutto di procedimenti a noi ignoti e si presenta in modo asettico, patinato, artificiale; l'intervento umano non si coglie mai, ed anzi tutto sembra avere una perfezione innaturale. Questa perfezione è parte integrante di una finalità ben precisa: tu credi di comprare una cosa; invece compri una visione delle cose.
Gli Scritti vollero conferire al loro "prodotto seriale" un'imperfezione del tutto umana ed una trasparenza totale per quanto riguarda i processi di produzione: il vinile di Skank Bloc Bologna è avvolto in un foglio battuto a macchina, fotocopiato, pinzato e mal ripiegato, al cui interno sono elencati i costi sostenuti per la stampa del disco, con tanto di indirizzi e numeri di telefono degli stampatori. Niente misteri! Tutti i passaggi che hanno condotto alla produzione del disco sono svelati. E niente di eccezionale: una cosa simile la può produrre chiunque, sembrano affermare gli Scritti.
Veniamo alla musica: Skank Bloc Bologna è suonato da un gruppo del tutto scoordinato, che rimescola soul, dub e punk senza saperli suonare. Potrebbe ricordare una versione garage lo-fi del pop progressivo di Robert Wyatt (la cui voce è molto simile a quella di Green) e rimane un incredibile oggetto non identificato in bilico tra cialtroneria, arte e politica.
La storia della band, successiva a questo disco, è davvero singolare e merita di essere ricordata: nel 1980 Green, ripresosi da una crollo psico-fisico dovuto alla vita assurda condotta negli anni precedenti, inaugura una nuova fase per la band, capovolgendo letteralmente quanto proclamato fino a quel momento: non più una band punk che, forte della propria anti-musica osteggia il Sistema, ma una pop-band commerciale che lancia messaggi destabilizzanti dai primi posti della classifica, dall'interno del Sistema. Gli Scritti Politti si trasformano quindi in una raffinata entità pop-dance autrice di canzoni d'amore. Non più copertine fotocopiate, ma confezioni patinate che ricordano quelle dei profumi e dei cioccolatini. Lussuose e un po' kitsch. Esattamente il contrario di prima: dopo aver demistificato, svelato l'imbroglio, era giunto il momento di farlo proprio. Imbrogliare a propria volta, ma per uno scopo "nobile".
Solo nel 1985, con l'album "Cupid and Psyche 85", gli Scritti ottennero il successo commerciale sperato. L'esperimento politico però fallì: nessuno percepì dietro ai testi allusivi e raffinati di Green alcunché di destabilizzante: lo sappiamo, la musica fagocita tutto, testi, messaggi e contenuti più complessi. E' sempre lei la protagonista! Soprattutto in un contesto mainstream. E così gli Scritti Politti sono passati alla storia della musica popolare come una qualsiasi band pop-dance degli anni '80, e le loro canzoni più famose oggi si trovano tra quelle degli Wham! e dei Duran Duran sulle compilation dell'autogrill... uh, che storia triste!

05/06/09

[Free music for punx]
KALASHNIKOV - The best of K. - JAPAN ANTHOLOGY (SP records, Tokyo 2009)
[Puj] Lo scorso aprile è uscita in Giappone una simpatica antologia dei Kalashnikov: 15 brani dalla nostra discografia, dal 2001 ad oggi, incluso il 7" Angoscia-rock, presente integralmente.
E' stata un'iniziativa della SP records di Tokyo, di cui l'amico Yuki è il factotum. Da un paio d'anni Yuki distribuisce i dischi dei Kalashnikov nella terra del sol levante e, lo scorso dicembre, visto che tutti i nostri vecchi album sono sold out da secoli, gli ho suggerito l'idea di stampare un kalashi-compilation per il Giappone: pochi mesi dopo il cd era già sugli scaffali dei negozi. Ah, efficienza nipponica!
Il booklet contiene i testi di alcune delle canzoni tradotti in giapponese e un collage fotografico ad opera dello stesso Yuki, con foto scattate un po' di qua un po' di là (Kasotto, Villa vegan, Telos...!). C'è anche una foto in cui Claudio beve a canna del Fisu finlandese durante un concerto in Villa occupata! Cose che i giapponesi saranno molto lieti di vedere, immagino.
Una buffa storia ci lega a Yuki: mi scrisse per la prima volta quando scoprì la nostra canzone "Brucia, ragazza, brucia!" (dall'album "Music is a gun loaded with future"), davvero troppo simile ai titoli di testa di un vecchio film giapponese (Gekko Kamen, ovvero Moon Mask Rider) perché si potesse parlare di coincidenza. "Coincidenza non è, caro mio!" gli risposi. In effetti la musica di quel pezzo è identica alla sigla in questione, famosissima in Giappone, sconosciuta da noi. L'avevo scaricata in formato midi da chissà dove e chissà quanti anni fa, e malgrado l'oscenità dei suoni, la linea melodica aveva conquistato irreparabilmente me e Sarta. Proposi dunque a Maestro Sarta di arrangiarla in chiave Kalashnikov e lui lo fece. Ci incollai il testo (una specie di seguito ideale di Pravda the overdriver, dal nostro primo album) ed ecco la canzone. Un caso di plagio clamoroso, di cui, naturalmente, non ci vergognamo. Anzi, nello stesso disco ce n'è pure un altro, che però nessuno ha ancora scoperto. Ah, ah, ah, siamo diabolici.
Tornando a noi, qui sotto potete scaricare l'antologia giapponese dei kalashnikov, con booklet e artwork integrale. Le canzoni sono le solite, ma i testi in giapponese sono una novità. Vedete voi...

Tracklist: 1. La musica è un fucile caricato di futuro / 2. La morte di Gwen Stacey / 3. Brucia, ragazza, brucia! / 4. Pravda the overdriver / 5. L'inverno di Lisa / 6. Istanti crudeli della giovinezza / 7. Bandiere da bruciare / 8. Alba bianca di rivolta / 9. Metropoli / 10. Le luci di novembre / 11. Sonja contro la Grande Distribuzione / 12. Banshee / 13. Angoscia rock / 14. Ai ferri corti con tutto l'esistente / 15. Monorotaia.

>>> Download Kalashnikov JAPAN ANTHOLOGY in mp3 + complte booklet w/lyrics in japanese (.rar - 79 mb.)

04/06/09

[Punx from Russia - part 4]
ЛИСИЧКИН ХЛЕБ - Люди или животные (anarco-pop, Moscow - d.i.y. cd-r 2008)
[Puj] Per ben 30 rubli (circa ottanta centesimi) ho acquistato questo cd-r piuttosto spartano che lasciava presagire ad un esordio. Ho scoperto poi che i ЛИСИЧКИН ХЛЕБ esistono dal 1993 e che questa è la loro quattordicesima uscita discografica!
L'esplorazione dell'underground musicale russo regala grandi sorprese, e i ЛИСИЧКИН ХЛЕБ non fanno eccezione: synth-punk con testi d'ispirazione libertaria, vari innesti campionati e un gusto per la melodia tutto sovietico. Quando non si confrontano con i generi tipicamente occidentali e lasciano libero sfogo alla propria creatività, le bands russe dimostrano grande personalità.
Purtroppo non sono riuscito a raccogliere molte informazioni sul gruppo. Il video di un loro concerto (in una specie di scuola davanti ad un pubblico di mamme e bambini), trovato su youtube, però, lascia senza parole e non fa che aggiungere mistero... [PS: ci scrive Szarapow segnlandoci che il video non è dei ЛИСИЧКИН ХЛЕБ, ma di un altro gruppo che ci assomoglia. Lo lascio lì lo stesso però, perché è molto divertente...]
Qui sotto, scaricabile, l'album Люди или животные: 13 pezzi per 27 minuti di synth-pop punk moscovita.

>>> Download
ЛИСИЧКИН ХЛЕБ - Люди или животные in mp3 (.rar - 40 mb.)

03/06/09

[Punx from Russia - part 3]
Aнкылым - Отцы мяса (art-chaos folk from S.Petersburg, d.i.y. cd 2007)
[Puj] Questo è uno dei dischi peggio confezionati che mi sia capitato di vedere: un cd anonimo infilato in una busta da lettere bianca e un libretto fotocopiato in b/n, pure impaginato sbagliato! Questa presentazione un po' approssimativa rispecchia fedelmente l'approccio musicale degli Ankylym, che è assolutamente sgarrupato.
Gli Ankylym
si sono formati nel lontano 1997, vengono da San Pietroburgo e suonano folk-grind, o almeno così lo definisco io; loro preferiscono parlare di "art-chaos folk" e si battezzano "macellai folk". Citano tra le proprie influenze tanto gli Einstuerzende Neubauten quanto i Minor Threat. Che tipi!
L'album "
Отцы мяса" (che trovate scaricabile da qua sotto) contiene 21 canzoni punk di pochi minuti (a volte secondi) suonate con strumenti acustici (fisarmoniche, balalaike, tromboni e vari strumenti tradizionali russi...), nelle quali ognugno va un po' per conto suo, senza preoccuparsi troppo del tempo e delle armonie. Il risultato non è poi così male, anzi sfracassa le orecchie. Ci sono anche alcune irriconoscibili cover: Comes as you are dei Nirvana, Nazi Punks Fuck off dei Dead Kennedys, Stigmata dei Ministry (!) e Venus degli Shocking Blue (!!), deturpate nello stile anarco-folk del gruppo.
Se siete in cerca di qualcosa di esotico,
Отцы мяса fa sicuramente per voi.

>>> Download
Aнкылым - Отцы мяса in mp3 + booklet (.rar - 37 mb.)

02/06/09

[Punx from Russia - part 2]
Искусство Души Безобразной - Casus Belli (anarchist hip-hop from Lobnya, d.i.y. cd-r 2005)
[Puj] Anarco-rap underground russo? Non posso chiedere di meglio! Questo disco è super-fico, ma andiamo con ordine. I Искусство Души Безобразной sono due punx di Lobnya, cittadina qualche chilometro a nord di Mosca, e il loro nome significa qualcosa tipo: "l'arte del soul brutto", anche se è una mia personale traduzione e ha attendibilità minima. Il cd-r è confezionato in una busta graffettata alla brutto dio e serigrafata peggio. A chiuderla, a mò di sigillo, un adesivo e un chiodo di ferro di 10 cm. Quando ho chiesto al ragazzo della distro a che cosa servisse, mi ha risposto una cosa che non ho capito, ma ho annuito ugualmente.
14 frammenti hip-hop grezzi e sprezzanti, cuciti su samplers di vecchie canzoni tradizionali russe, cori di cosacchi e robe del genere. Atmosfere cupe, urbane e tiro davvero h.c. L'ultimo brano è un brutale collage harsh-noise di 12 minuti. Sublime. Anche in Russia, come in tante altre scene, l'hip-hop autoprodotto bazzica gli stessi giri del punk e veicola gli stessi umori...

>>> Download Искусство Души Безобразной - Casus belli cd-r in mp3 (.rar - 74 mb.)