03/04/16

[we talk about...Cie!]
Compilation Anti-Cie, collettivo "Tra vento e tempesta"
Illustrazione del collettivo "Tra vento e tempesta"
 
[Sarta] I Cie (Centri di Identificazione Temporanea) sono delle strutture istituite, con la consueta lungimiranza, dalla legge italiana. Il loro scopo istituzionale è accogliere i migranti senza permesso di soggiorno e lasciarli lì a marcire in attesa di esplicare le solite scartoffie burocratiche che consentiranno di rispedirli nei rispettivi paesi di origine. Precedentemente chiamati CPT (Centri di Permanenza Temporanea), sono in realtà delle oscene carceri-lager gestite dalle solite cooperative senza scrupoli che lucrano sulle sventure delle persone, in combutta con la solita miserabile classe politica italiana che pensa solo ad ingrassare le sue tasche.


Il groviglio di cavi in tutto il suo splendore

E' passato molto tempo da quel maggio 2013, quando ci buttammo a capofitto in questo progetto un po' pazzo di registrare e autoprodurre interamente una compilation di ben 20 gruppi. Uno dei vari collettivi anti-Cie attivi dalle nostre parti, chiamato “Tra vento e tempesta” del quale facevano parte alcuni brutti ceffi di nostra conoscenza, ci aveva chiesto di dare uno dei nostri pezzi per una compilation benefit di finanziamento delle loro attività che contemporaneamente sensibilizzasse sull'argomento i punx avidi di nuovi rovinosissimi ascolti. Allorchè, senza in realtà renderci tanto conto delle conseguenze, rilanciammo: perché, invece di raccogliere delle canzoni già edite, non riunire tutti i gruppi per un paio di weekend e registrare delle canzoni nuove di pacca? Tranquilli...Ci pensiamo noi! 

La proposta, per quanto un po' folle, piacque assai. E così ci siamo ritrovati ad allestire il nostro traballante kala-studio di registrazione mobile negli scantinati di Villa Vegan e a spararci una mega-full-immersion kamikaze: 5 gruppi sabato, 5 gruppi la domenica per due weekend consecutivi. Una volta microfonate le singole postazioni, prima si fa basso e batteria, poi chitarre, poi voci, fino a notte fonda. Un gruppo via l'altro, fino allo sfinimento, come in una factory rovina-hc all'insegna della birra in lattina, degli attacchi fuori tempo, delle chitarre scordate e delle urla sbiascicanti e moleste. Al di là dello sbattimento inumano, dobbiamo dire che fu molto divertente vedere la Villa popolata di gente che arrivava da chissà dove, aspettandosi di trovare uno studio professionale, come fanno le “vere” star del rock, trovandosi poi a registrare in mezzo all'umidità e alle perdite della braga del cesso al piano di sopra. Si cimentarono nell'impresa, in ordine sparso: Decadenza (crust da Cremona), Extirpation (Milano-thrash-power-trio), Gelo (crust veneto), Grumo (grind supremo da Crema), Jilted (crust da Alessandria), Malanominata (hc esistenzialista da Varese) Miseria (hc veloce e malvagio da Varese), Negot (visioni psichedeliche da Bergamo), No-Chappi (hip-hop da Genova), Tear me down (l'hc di Roma), Trauma (thrash-duo da Milano), Vivere Merda (punx legend da Udine) e, naturalmente, noi. Altri prestigiossissimi gruppi della scena parteciparono comunque alla comp fornendo un pezzo già registrato, un po' perchè non riuscirono a venire a Milano in quei due giorni, un po' perchè probabilmente registrare così tutti insieme e con quelle tempistiche gli era parso un attimino una cazzata.

Sarta lavora e il nonno se la ghigna. Nell'altra stanza, alcuni anti-musicisti suonano fuori tempo...
Groviglio di cavi e sedia demodè
Il microfonaggio della batteria
Mixer con luci di natale
Tanti gli aneddoti da ricordare. Primo fra tutti Ago (Miseria) che, nell'attesa che arrivasse il suo turno per registrare, si fece traviare dal Nonno che lo portò in un baraccio lì vicino per una cascata di campari col bianco. Tornò ovviamente ubriaco perso e quei 2 semplici minuti e mezzo di canzone improvvisamente assunsero per lui i tratti di una suite-progressiva dalla durata incerta, con cambi di tempo, terzine, tempi dispari e composti, momenti liquidi, free jazz e improvvisazione: il nostro eroe, nonostante i sensi lievemente ottenebrati (o forse proprio in virtù di quelli) riuscì comunque nell'impresa, grazie naturalmente all'invenzione dell'editing digitale. Rock'n'roll! Notevoli anche i Gelo, che con la scusa di registrare un pezzo ne fecero altri tre, raggiungendo il minutaggio sufficiente a stamparsi un settepollici intero che fecero poi uscire per i cazzi loro (facendo bene, con il senno di poi, come vedremo...). Oppure anche Ricky dei Grumo che si presentò con una mano tumefatta e purulenta, con la quale averebbe dovuto suonare il basso: senza fare una piega, disse al chitarrista: “dai, fai tu”, cedendogli l'onere della registrazione e stappandosi una lattina di birra; in compenso si rifece durante le sessioni di voce, sciorinando un'impressionante varietà di growl e grugniti, esibendo tutto il suo virtuosismo da grinder navigato. Infine, come sempre, i migliori rimangono sempre i Vivere Merda, che ricordo scrissero il testo della canzone 5 minuti prima di registrarla, chiedendo aiuto alla gente lì presente. Quello che si dice un'opera collettiva!

L'epilogo della storia...
Come poi avrete potuto constatare, la compilation non uscì mai: concluso tutto il lavoro sulle canzoni e organizzati nel frattempo anche alcuni concerti di finanziamento, il collettivo anti-cie si sciolse e la cosa morì lì. Non sapendo bene cosa fare, lasciammo maturare ben bene le canzoni nel nostro hardisk; in realtà alcuni pezzi uscirono nei dischi delle rispettive bands mesi più tardi, a testimonianza del fatto che il risultato di tutto quel lavoro non fu poi così male. Ora, a distanza di qualche anno, crediamo sia giunto il momento per “stappare” la compilation e gustarsela tutta d'un fiato (come fece Ago col campari). Ve la propiniamo qui sotto liberamente scaricabile, preparate cuffie e smartphone...e buona rovina hc!

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