[we talk about...Cie!]
Compilation Anti-Cie, collettivo "Tra vento e tempesta"
[Sarta] I Cie (Centri di Identificazione Temporanea) sono delle strutture istituite, con la consueta lungimiranza, dalla legge italiana. Il loro scopo istituzionale è accogliere i migranti senza permesso di soggiorno e lasciarli lì a marcire in attesa di esplicare le solite scartoffie burocratiche che consentiranno di rispedirli nei rispettivi paesi di origine. Precedentemente chiamati CPT (Centri di Permanenza Temporanea), sono in realtà delle oscene carceri-lager gestite dalle solite cooperative senza scrupoli che lucrano sulle sventure delle persone, in combutta con la solita miserabile classe politica italiana che pensa solo ad ingrassare le sue tasche.
E' passato molto tempo da quel maggio 2013, quando ci buttammo a capofitto in questo progetto un po' pazzo di registrare e autoprodurre interamente una compilation di ben 20 gruppi. Uno dei vari collettivi anti-Cie attivi dalle nostre parti, chiamato “Tra vento e tempesta” del quale facevano parte alcuni brutti ceffi di nostra conoscenza, ci aveva chiesto di dare uno dei nostri pezzi per una compilation benefit di finanziamento delle loro attività che contemporaneamente sensibilizzasse sull'argomento i punx avidi di nuovi rovinosissimi ascolti. Allorchè, senza in realtà renderci tanto conto delle conseguenze, rilanciammo: perché, invece di raccogliere delle canzoni già edite, non riunire tutti i gruppi per un paio di weekend e registrare delle canzoni nuove di pacca? Tranquilli...Ci pensiamo noi!
La proposta, per quanto un po' folle, piacque assai. E così ci siamo ritrovati ad allestire il nostro traballante kala-studio di registrazione mobile negli scantinati di Villa Vegan e a spararci una mega-full-immersion kamikaze: 5 gruppi sabato, 5 gruppi la domenica per due weekend consecutivi. Una volta microfonate le singole postazioni, prima si fa basso e batteria, poi chitarre, poi voci, fino a notte fonda. Un gruppo via l'altro, fino allo sfinimento, come in una factory rovina-hc all'insegna della birra in lattina, degli attacchi fuori tempo, delle chitarre scordate e delle urla sbiascicanti e moleste. Al di là dello sbattimento inumano, dobbiamo dire che fu molto divertente vedere la Villa popolata di gente che arrivava da chissà dove, aspettandosi di trovare uno studio professionale, come fanno le “vere” star del rock, trovandosi poi a registrare in mezzo all'umidità e alle perdite della braga del cesso al piano di sopra. Si cimentarono nell'impresa, in ordine sparso: Decadenza (crust da Cremona), Extirpation (Milano-thrash-power-trio), Gelo (crust veneto), Grumo (grind supremo da Crema), Jilted (crust da Alessandria), Malanominata (hc esistenzialista da Varese) Miseria (hc veloce e malvagio da Varese), Negot (visioni psichedeliche da Bergamo), No-Chappi (hip-hop da Genova), Tear me down (l'hc di Roma), Trauma (thrash-duo da Milano), Vivere Merda (punx legend da Udine) e, naturalmente, noi. Altri prestigiossissimi gruppi della scena parteciparono comunque alla comp fornendo un pezzo già registrato, un po' perchè non riuscirono a venire a Milano in quei due giorni, un po' perchè probabilmente registrare così tutti insieme e con quelle tempistiche gli era parso un attimino una cazzata.
Illustrazione del collettivo "Tra vento e tempesta" |
[Sarta] I Cie (Centri di Identificazione Temporanea) sono delle strutture istituite, con la consueta lungimiranza, dalla legge italiana. Il loro scopo istituzionale è accogliere i migranti senza permesso di soggiorno e lasciarli lì a marcire in attesa di esplicare le solite scartoffie burocratiche che consentiranno di rispedirli nei rispettivi paesi di origine. Precedentemente chiamati CPT (Centri di Permanenza Temporanea), sono in realtà delle oscene carceri-lager gestite dalle solite cooperative senza scrupoli che lucrano sulle sventure delle persone, in combutta con la solita miserabile classe politica italiana che pensa solo ad ingrassare le sue tasche.
Il groviglio di cavi in tutto il suo splendore |
E' passato molto tempo da quel maggio 2013, quando ci buttammo a capofitto in questo progetto un po' pazzo di registrare e autoprodurre interamente una compilation di ben 20 gruppi. Uno dei vari collettivi anti-Cie attivi dalle nostre parti, chiamato “Tra vento e tempesta” del quale facevano parte alcuni brutti ceffi di nostra conoscenza, ci aveva chiesto di dare uno dei nostri pezzi per una compilation benefit di finanziamento delle loro attività che contemporaneamente sensibilizzasse sull'argomento i punx avidi di nuovi rovinosissimi ascolti. Allorchè, senza in realtà renderci tanto conto delle conseguenze, rilanciammo: perché, invece di raccogliere delle canzoni già edite, non riunire tutti i gruppi per un paio di weekend e registrare delle canzoni nuove di pacca? Tranquilli...Ci pensiamo noi!
La proposta, per quanto un po' folle, piacque assai. E così ci siamo ritrovati ad allestire il nostro traballante kala-studio di registrazione mobile negli scantinati di Villa Vegan e a spararci una mega-full-immersion kamikaze: 5 gruppi sabato, 5 gruppi la domenica per due weekend consecutivi. Una volta microfonate le singole postazioni, prima si fa basso e batteria, poi chitarre, poi voci, fino a notte fonda. Un gruppo via l'altro, fino allo sfinimento, come in una factory rovina-hc all'insegna della birra in lattina, degli attacchi fuori tempo, delle chitarre scordate e delle urla sbiascicanti e moleste. Al di là dello sbattimento inumano, dobbiamo dire che fu molto divertente vedere la Villa popolata di gente che arrivava da chissà dove, aspettandosi di trovare uno studio professionale, come fanno le “vere” star del rock, trovandosi poi a registrare in mezzo all'umidità e alle perdite della braga del cesso al piano di sopra. Si cimentarono nell'impresa, in ordine sparso: Decadenza (crust da Cremona), Extirpation (Milano-thrash-power-trio), Gelo (crust veneto), Grumo (grind supremo da Crema), Jilted (crust da Alessandria), Malanominata (hc esistenzialista da Varese) Miseria (hc veloce e malvagio da Varese), Negot (visioni psichedeliche da Bergamo), No-Chappi (hip-hop da Genova), Tear me down (l'hc di Roma), Trauma (thrash-duo da Milano), Vivere Merda (punx legend da Udine) e, naturalmente, noi. Altri prestigiossissimi gruppi della scena parteciparono comunque alla comp fornendo un pezzo già registrato, un po' perchè non riuscirono a venire a Milano in quei due giorni, un po' perchè probabilmente registrare così tutti insieme e con quelle tempistiche gli era parso un attimino una cazzata.
Sarta lavora e il nonno se la ghigna. Nell'altra stanza, alcuni anti-musicisti suonano fuori tempo... |
Groviglio di cavi e sedia demodè |
Il microfonaggio della batteria |
Mixer con luci di natale |
L'epilogo della storia... |