SIEKIERA (post-punk '80, Poland) - Nowa Aleksandria (Lp 1986)
[Puj] Manteniamo lo sguardo ad est e continuiamo a scavare nell'immenso patrimonio segreto del rock undergorund di epoca comunista. Non più Russia, ma Polonia: paese che negli anni '80 si proclama apertamente filo-occidentale, in rotta, come non mai, con il regime sovietico. Anche la musica polacca risente negli '80 di molte influenze occidentali: decine di gruppi e cantanti pop si assestano su coordinate comuni agli idoli inglesi e americani, ed anche il punk e la new wave diventano generi ampiamente diffusi.
I Siekiera ("Ascia"), formatisi a Puławy, non lontano dal confine russo, nel 1982, nascono proprio come cover band di gruppi punk inglesi. Nell'84 si impongono, grazie a testi brutali e un sound cupo, come la più radicale delle punk bands del loro paese. Tra l'84 e l'86 però litigano e la formazione cambia, così come il sound: dal punk rock degli esordi passano ad un più raffinato ibrido di tenebroso post-punk (principalmente Killing Joke e Joy Division), cold-wave e situazionismo punk (ricordano in tal senso alcuni gruppi inglesi del giro Crass tipo Mob e Zounds). Nel 1986, prima di sciogliersi di lì a poco, pubblicano il loro primo ed unico lp, dal titolo "Nowa Aleksandria" (nome antico della loro città natale, Puławy) che, un bel po' di anni dopo, è capitato per caso nel mio stereo e che da allora non riesco a smettere di ascoltare. Si tratta, credo, di un capolavoro che, se fosse uscito in inghilterra o negli U.s.a., sarebbe stato idolatrato e consegnato alla storia. Essendo però polacco, lo ascolto solo io.
Non si tratta della solita new-wave estetizzante, un po' decadente, tipicamente inglese, di quella che flirta con la pop-music, ma di qualcosa che unisce il carattere marziale e primitivo dell'anarcopunk inglese alla tipica glacialità urbana del post-punk, con una cura di songwriting estrema, in cui ogni scelta e ogni arrangiamento paiono ponderati al massimo. Il sound di Nowa Aleksandria assomiglia ad una passeggiata in mezzo ai funerei condomini della periferia di Varsavia in una plumbea giornata di neve. Pezzi come la prima "Idziemy przez las" o la strumentale "Na zewnatrz", con i loro toni depressivi, ma l'andamento inquieto, rendono l'idea di quello che sto farfugliando. I testi sono minimali, l'uso del synth sempre misurato, la registrazione impeccabile. Insomma, ascoltatelo, luridi punk!
Tracklist: 1. Idziemy przez las (Attraversando la foresta) [4:39] 2. Ludzie Wschodu (La gente dell'est) [4:24] 3. Bez konca (Senza fine) [3:21] 4. Idziemy na skraj (Andando al limite) [3:27] 5. Na zewnątrz (Fuori) [6:05] 6. Nowa Aleksandria [3:16] 7. To słowo (E' il mondo) [3:16] 8. Już blisko (Così vicino) [2:45] 9. Tak duzo, tak mocno (Così tanto, così difficile) [4:07] 10. Czerwony pejzaz (Orizzonte rosso) [4:49]
La versione in cd dell'album, pubblicata nel 1992, contiene tre bonus tracks, ovvero: 11. Misiowie puszysci [2:40] 12. Jest bezpiecznie (E' sicuro) [5:29] 13. Ja stoje ja tancze ja walcze (Io resto, ballo e combatto) [5:11].
>>> Download Siekiera - Nowa Aleksandria LP + bonus in .mp3 (.rar - 98 mb. )
[Puj] Manteniamo lo sguardo ad est e continuiamo a scavare nell'immenso patrimonio segreto del rock undergorund di epoca comunista. Non più Russia, ma Polonia: paese che negli anni '80 si proclama apertamente filo-occidentale, in rotta, come non mai, con il regime sovietico. Anche la musica polacca risente negli '80 di molte influenze occidentali: decine di gruppi e cantanti pop si assestano su coordinate comuni agli idoli inglesi e americani, ed anche il punk e la new wave diventano generi ampiamente diffusi.
I Siekiera ("Ascia"), formatisi a Puławy, non lontano dal confine russo, nel 1982, nascono proprio come cover band di gruppi punk inglesi. Nell'84 si impongono, grazie a testi brutali e un sound cupo, come la più radicale delle punk bands del loro paese. Tra l'84 e l'86 però litigano e la formazione cambia, così come il sound: dal punk rock degli esordi passano ad un più raffinato ibrido di tenebroso post-punk (principalmente Killing Joke e Joy Division), cold-wave e situazionismo punk (ricordano in tal senso alcuni gruppi inglesi del giro Crass tipo Mob e Zounds). Nel 1986, prima di sciogliersi di lì a poco, pubblicano il loro primo ed unico lp, dal titolo "Nowa Aleksandria" (nome antico della loro città natale, Puławy) che, un bel po' di anni dopo, è capitato per caso nel mio stereo e che da allora non riesco a smettere di ascoltare. Si tratta, credo, di un capolavoro che, se fosse uscito in inghilterra o negli U.s.a., sarebbe stato idolatrato e consegnato alla storia. Essendo però polacco, lo ascolto solo io.
Non si tratta della solita new-wave estetizzante, un po' decadente, tipicamente inglese, di quella che flirta con la pop-music, ma di qualcosa che unisce il carattere marziale e primitivo dell'anarcopunk inglese alla tipica glacialità urbana del post-punk, con una cura di songwriting estrema, in cui ogni scelta e ogni arrangiamento paiono ponderati al massimo. Il sound di Nowa Aleksandria assomiglia ad una passeggiata in mezzo ai funerei condomini della periferia di Varsavia in una plumbea giornata di neve. Pezzi come la prima "Idziemy przez las" o la strumentale "Na zewnatrz", con i loro toni depressivi, ma l'andamento inquieto, rendono l'idea di quello che sto farfugliando. I testi sono minimali, l'uso del synth sempre misurato, la registrazione impeccabile. Insomma, ascoltatelo, luridi punk!
Tracklist: 1. Idziemy przez las (Attraversando la foresta) [4:39] 2. Ludzie Wschodu (La gente dell'est) [4:24] 3. Bez konca (Senza fine) [3:21] 4. Idziemy na skraj (Andando al limite) [3:27] 5. Na zewnątrz (Fuori) [6:05] 6. Nowa Aleksandria [3:16] 7. To słowo (E' il mondo) [3:16] 8. Już blisko (Così vicino) [2:45] 9. Tak duzo, tak mocno (Così tanto, così difficile) [4:07] 10. Czerwony pejzaz (Orizzonte rosso) [4:49]
La versione in cd dell'album, pubblicata nel 1992, contiene tre bonus tracks, ovvero: 11. Misiowie puszysci [2:40] 12. Jest bezpiecznie (E' sicuro) [5:29] 13. Ja stoje ja tancze ja walcze (Io resto, ballo e combatto) [5:11].
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