DISTEMPER (punk/hc, Genova) - Dritto nel nulla (DIY cd - 2011)
[Puj] Attenzione, arrivano i Distemper! Vengono da Genova, sono in tre e suonano insieme dal 2006. Vantano un sound abbastanza personale, anche se ben radicato nella vecchia scuola anarcopunk italiana, nonché un impatto live degno di essere definito tale. Li abbiamo incontrati recentemente in Villa, durante una serata umida e davvero mooolto punk. Che cosa li spinge a suonare sui luridi, scricchiolanti palchi dei nostri amati squat? “Quello che veramente mi ha colpito e mi ha fatto venire voglia di suonare in una band punk è stato il contesto che regge il tutto” ci dice Andrea (chitarra/voce, ma anche aspirane filosofo), “prima ancora di entrare nei Distemper non avevo molto chiaro di come funzionassero le cose nella realtà della musica autoprodotta, ma, una volta preso confidenza con questo piccolo e attivo mondo a sé, con le sue regole, ho deciso che anche io volevo fare la mia parte, volevo creare un qualcosa che fosse mio (nostro), nel senso di fatto da me (noi), ma al contempo degli altri, di chiunque ne voglia fruire, di chi lo apprezza e lo vuole condividere” aggiunge Luca (bassista). Ah, il vecchio fascino del punk DIY!… quindi c'é ancora qualcuno che decide di imbarcarsi in questa gioiosa quanto fallimentare impresa! “Per quello che riguarda il d.i.y. ci piace l'importanza che è data alla libertà di espressione e, cosa non indifferente, il fatto che per autoprodurti devi imparare a rimboccarti le maniche, sbatterti, a prendere i tuoi progetti e impegnarti perché ne venga fuori qualcosa di positivo... e la cosa più bella è che l’autoproduzione vive sul sostegno reciproco e senza di esso non può sussistere... per questo è importante sostenere chi si autoproduce!”.
Genova non è mai stata, diciamo, la capitale della musica punk/hc, anche se da lì sono usciti gruppi noti come Kafka e Downright. A tutt’oggi, la scena non sembra delle più entusiasmanti: “ti parleremmo volentieri della scena genovese ma il fatto è… che non esiste alcuna scena! Ci sono poche persone che si sbattono ad organizzare e con le distro, pochi gruppi e poca gente ai concerti. Il più dei nostri coetanei va dietro a tutt'altro ambiente, chi si mette su un gruppo spesso lo fa con il preciso e unico scopo di trovare un’etichetta figa che possa farli sfondare. Tanti altri si perdono dietro ai rave e tutto ciò che ne consegue. E' una situazione un po’ triste...”. Punk genovesi, dove siete? Dimostrateci il contrario!
Dopo un cd-r uscito nel 2008 (definito “terribile” dai suoi stessi autori), nel 2011 i Distemper ci rifilano un bell’album intitolato “Dritto nel nulla”, che è tutta un’altra storia rispetto all’esordio: punk h.c. disperato che non eccede in velocità puntando sul groove paranoico. Canzoni tra il minuto e mezzo e i due, perentorie quanto i loro titoli (“Non credere”, “In catene”, “Grandine”, "Insicuro"…), registrate nel modo giusto (cioé né troppo male, né troppo bene). L’ultima “Macerie” salta all'orecchio perché è il momento di maggior creatività musicale del gruppo, che pare intenzionato ad andare aldilà delle solite formule: "Il fatto è che tutti ascoltiamo gruppi e generi diversi, fatta eccezione per i Kafka e pochi altri (e credo che si senta un po’) e penso che questo spinga a cercare di amalgamare i propri gusti in un tutt’uno. Ora che comunque ci stiamo facendo un po’ di esperienza stiamo iniziando a capire come lavorare ''seriamente'': oltre che a studiare per bene la struttura delle canzoni (partiamo sempre dalla musica e poi il testo lo mettiamo dopo), abbiamo iniziato realmente a pensare a come vogliamo il risultato finale e alle sonorità da cercare...".
Tanto per fare quello originale ed uscire dal solito copione da intervista, ho chiesto ai Distemper di darmi qualche approfondimento tecnico sul loro modo di suonare e di fare musica, perché alla fine anche i punk, nel loro piccolo, sono musicisti! E che diamine! I Distemper mi hanno quindi raccontato che strumenti usano e, essendo io particolarmente disinformato sul tema (suono solo chitarre ridicole per metallari esibizionisti), mi limito a riportare freddamente quanto mi hanno detto: "(Andrea/chitarra) Abbiamo parlato più volte di che chitarra usare e alla fine ho preso una Schecter, non una di quelle per fare metal , ma una via di mezzo fra il suono Fender e quello Gibson... l’ho provata e mi è piaciuta da matti! (Luca/basso) Dopo diverse prove ho capito che lo strumento che fa per me è il classicissimo Precision Fender, uno dei bassi più semplici, leggeri e dal suono più diretto. Pieno e metallico “sferragliante” come piace a me. Ultimamente ho iniziato anche ad usare un equalizzatore, che mi permette di avere un suono in cui le caratteristiche sopracitate emergano maggiormente, rendendolo al contempo più corposo, con l’aggiunta poi di una piccola distorsione. (J/Batteria) Io con la batteria ho iniziato ad usare il doppio pedale, ma non tanto per una questione di suono, quanto per facilitarmi il lavoro... tempo fa mi sono fatto male ad un piede e con il singolo era davvero impossibile suonarci, cosi ho provato il doppio mi son trovato bene e ho continuato ad usarlo".
Ora che abbiamo fatto un po' di pubblicità (positiva o negativa?) ad alcune marche di strumenti musicali, possiamo dedicarci all'ascolto di "Dritto nel nulla", roboante secondo album dei Distemper, che trovate scaricabile dal linkino qua sotto! Yaaa!
>>> Download Distemper "Dritto nel nulla" album in .mp3 from Punk4Free.org
[Puj] Attenzione, arrivano i Distemper! Vengono da Genova, sono in tre e suonano insieme dal 2006. Vantano un sound abbastanza personale, anche se ben radicato nella vecchia scuola anarcopunk italiana, nonché un impatto live degno di essere definito tale. Li abbiamo incontrati recentemente in Villa, durante una serata umida e davvero mooolto punk. Che cosa li spinge a suonare sui luridi, scricchiolanti palchi dei nostri amati squat? “Quello che veramente mi ha colpito e mi ha fatto venire voglia di suonare in una band punk è stato il contesto che regge il tutto” ci dice Andrea (chitarra/voce, ma anche aspirane filosofo), “prima ancora di entrare nei Distemper non avevo molto chiaro di come funzionassero le cose nella realtà della musica autoprodotta, ma, una volta preso confidenza con questo piccolo e attivo mondo a sé, con le sue regole, ho deciso che anche io volevo fare la mia parte, volevo creare un qualcosa che fosse mio (nostro), nel senso di fatto da me (noi), ma al contempo degli altri, di chiunque ne voglia fruire, di chi lo apprezza e lo vuole condividere” aggiunge Luca (bassista). Ah, il vecchio fascino del punk DIY!… quindi c'é ancora qualcuno che decide di imbarcarsi in questa gioiosa quanto fallimentare impresa! “Per quello che riguarda il d.i.y. ci piace l'importanza che è data alla libertà di espressione e, cosa non indifferente, il fatto che per autoprodurti devi imparare a rimboccarti le maniche, sbatterti, a prendere i tuoi progetti e impegnarti perché ne venga fuori qualcosa di positivo... e la cosa più bella è che l’autoproduzione vive sul sostegno reciproco e senza di esso non può sussistere... per questo è importante sostenere chi si autoproduce!”.
Genova non è mai stata, diciamo, la capitale della musica punk/hc, anche se da lì sono usciti gruppi noti come Kafka e Downright. A tutt’oggi, la scena non sembra delle più entusiasmanti: “ti parleremmo volentieri della scena genovese ma il fatto è… che non esiste alcuna scena! Ci sono poche persone che si sbattono ad organizzare e con le distro, pochi gruppi e poca gente ai concerti. Il più dei nostri coetanei va dietro a tutt'altro ambiente, chi si mette su un gruppo spesso lo fa con il preciso e unico scopo di trovare un’etichetta figa che possa farli sfondare. Tanti altri si perdono dietro ai rave e tutto ciò che ne consegue. E' una situazione un po’ triste...”. Punk genovesi, dove siete? Dimostrateci il contrario!
Dopo un cd-r uscito nel 2008 (definito “terribile” dai suoi stessi autori), nel 2011 i Distemper ci rifilano un bell’album intitolato “Dritto nel nulla”, che è tutta un’altra storia rispetto all’esordio: punk h.c. disperato che non eccede in velocità puntando sul groove paranoico. Canzoni tra il minuto e mezzo e i due, perentorie quanto i loro titoli (“Non credere”, “In catene”, “Grandine”, "Insicuro"…), registrate nel modo giusto (cioé né troppo male, né troppo bene). L’ultima “Macerie” salta all'orecchio perché è il momento di maggior creatività musicale del gruppo, che pare intenzionato ad andare aldilà delle solite formule: "Il fatto è che tutti ascoltiamo gruppi e generi diversi, fatta eccezione per i Kafka e pochi altri (e credo che si senta un po’) e penso che questo spinga a cercare di amalgamare i propri gusti in un tutt’uno. Ora che comunque ci stiamo facendo un po’ di esperienza stiamo iniziando a capire come lavorare ''seriamente'': oltre che a studiare per bene la struttura delle canzoni (partiamo sempre dalla musica e poi il testo lo mettiamo dopo), abbiamo iniziato realmente a pensare a come vogliamo il risultato finale e alle sonorità da cercare...".
Tanto per fare quello originale ed uscire dal solito copione da intervista, ho chiesto ai Distemper di darmi qualche approfondimento tecnico sul loro modo di suonare e di fare musica, perché alla fine anche i punk, nel loro piccolo, sono musicisti! E che diamine! I Distemper mi hanno quindi raccontato che strumenti usano e, essendo io particolarmente disinformato sul tema (suono solo chitarre ridicole per metallari esibizionisti), mi limito a riportare freddamente quanto mi hanno detto: "(Andrea/chitarra) Abbiamo parlato più volte di che chitarra usare e alla fine ho preso una Schecter, non una di quelle per fare metal , ma una via di mezzo fra il suono Fender e quello Gibson... l’ho provata e mi è piaciuta da matti! (Luca/basso) Dopo diverse prove ho capito che lo strumento che fa per me è il classicissimo Precision Fender, uno dei bassi più semplici, leggeri e dal suono più diretto. Pieno e metallico “sferragliante” come piace a me. Ultimamente ho iniziato anche ad usare un equalizzatore, che mi permette di avere un suono in cui le caratteristiche sopracitate emergano maggiormente, rendendolo al contempo più corposo, con l’aggiunta poi di una piccola distorsione. (J/Batteria) Io con la batteria ho iniziato ad usare il doppio pedale, ma non tanto per una questione di suono, quanto per facilitarmi il lavoro... tempo fa mi sono fatto male ad un piede e con il singolo era davvero impossibile suonarci, cosi ho provato il doppio mi son trovato bene e ho continuato ad usarlo".
Ora che abbiamo fatto un po' di pubblicità (positiva o negativa?) ad alcune marche di strumenti musicali, possiamo dedicarci all'ascolto di "Dritto nel nulla", roboante secondo album dei Distemper, che trovate scaricabile dal linkino qua sotto! Yaaa!
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