[We talk about...]
TROUBLES!
[Sarta] Pochi giorni fa, approfittando delle vacanze natalizie, un ristretto contingente del collettivo Kalashnikov si è recato in Irlanda del Nord, per conoscere da vicino la storia dei “Troubles”: forse non tutti sanno che dalla fine degli anni sessanta fino a metà degli anni novanta il paese si trovava in uno stato di guerriglia permanente e uscire a farsi una sana birretta la sera poteva significare avere grossi guai. Da una parte gli Unionisti-protestanti, che volevano lasciare il paese sotto la corona d’Inghilterra, dall’altra i Repubblicani-cattolici, che volevano un’Irlanda unita.
In Irlanda del Nord, sin dalla guerra anglo-irlandese (da cui il regista inglese Ken Loach ha tratto il meraviglioso film “Il vento che accarezza l’erba”) la cittadinanza cattolica veniva discriminata. Per loro la vita era più difficile: non si trovava lavoro, si aveva poche possibilità di accedere alle case popolari e, in certi casi come a Derry (di cui parleremo dopo) il proprio voto valeva meno di quello di un protestante, in modo da non poter governare il paese nemmeno qualora si fosse in maggioranza…insomma, una vera fregatura. Gli irlandesi si erano ribellati a questa situazione riuscendo a fondare una Repubblica Irlandese che, seppur ampiamente dipendente dall’Inghilterra, poteva considerarsi un vero e proprio stato autonomo. L’Irlanda del Nord invece, era ancora formalmente sotto la corona inglese, appoggiata dai protestanti. Data la situazione, non c’è da stupirsi che i cattolici abbiano cominciato, sull’esempio dei vicini irlandesi, a manifestare la volontà di unirsi alla neonata Repubblica d’Irlanda.
Veniamo ora al nostro viaggio….Dunque, in quelle terre non c’è mai il sole e, d’inverno, sei fortunato quando ci sono zero gradi sul termometro. In compenso, se vuoi farti un cicchetto, non si fa fatica a trovare un pub aperto….ma - occhio all’orologio! - i locali chiudono a mezzanotte!
Belfast, la capitale, è una città piuttosto vivace, dove ogni edificio è diverso dall’altro e, accanto a sobrie schiere di casettine a due piani in mattoni (molto british) si può trovare un mega grattacielo o un centro commerciale ultramoderni. La cosa più interessante è stato scoprire che a Belfast c’è il muro di Berlino…ehm, no, non proprio quello…intendevo dire che, cavallo tra le aree di Shankil e Falls Road, roccaforti popolari delle due fazioni in lotta, c’è un muro di cemento e lamiera che divide i due quartieri, con tanto di porte che pare vengano chiuse ancora oggi nel periodo estivo, quando si svolgono le manifestazioni di quartiere più politicizzate. Sul lato unionista erano presenti migliaia di firme inneggianti la pace: la mia guida riportava che, da qualche parte, si può ancora vedere la firma di Bill Clinton e del Dalai Lama…beh, non sono riuscito a trovarle ma in compenso ho trovato numerosi cazzi scarabocchiati col pennarello.
Altra cosa buffa: all'Arsenale del porto di Belfast è stato costruito il celebre Titanic e la cosa è motivo di grande orgoglio civico per i cittadini. "Quando è partito da qui, funzionava a meraviglia!", si è soliti dire in città. Beh, contenti loro...Comunque, uno dei motivi che mi avevano spinto a visitare l’Irlanda del Nord era vedere i murales: ciò che da noi è relegato negli squat e affidato alla buona volontà di qualche writer che può permettersi solo di decorare qualche sottopasso di periferia (pena l'essere beccato dagli sbirri), in Irlanda del Nord è invece considerato una vera e propria opera d'arte. Nei quartieri più popolari se ne possono vedere di numerosi, alcuni suggestivi altri meramente propagandistici, comunque sempre interessanti. E’ sorprendente vedere quanto sia stata diffusa questa pratica, un mix di arte e politica che durante il periodo dei Troubles ha rappresentato un importante strumento di comunicazione fatto dal popolo per il popolo. E poi, quanto è bello girare l’angolo e trovarsi di fronte ad uno disegno gigante, tutto colorato, invece dei soliti muri
grigi…Qui ne ho fotografati un po’, se vi va dateci un occhio e scaricatevi il file.
Dopo aver passato un paio di giorni a Belfast, abbiamo visitato la cittadina di Derry, teatro della celebre Domenica di Sangue del 1972 (immortalata dagli U2 con “Sunday Bloody Sunday”) la più sanguinosa repressione ad opera dell’esercito inglese sulla popolazione che manifestava per i propri diritti civili: nel quartiere di Bogside esistono l'ottimo museo di Free Derry con foto e video di repertorio, atelier di artisti e i più bei murales di tutta l’Irlanda, che ricordano quegli eventi. Da vedere!
Ah, ultima cosa: girando per Derry ho trovato una testimonianza di una scena punk locale, con un volantino di un concerto risalente all’ottobre scorso con i The Lobotomies (Belfast), i Section 04 (Mayo), i Axis of (Portstewart) e gli Anti-State (Derry) che si teneva al mitico Sandinos pub, un localino giamaico-irlandese tutto tappezzato di manifesti del famoso condottiero rivoluzionario nicaraguense. Non so se sia stato un bel concerto o meno, certo che quando ho messo piede in quel posto ho trovato un ambiente molto poco punk, più simile ad una vecchia locanda per bevitori da competizione, come si usa da quelle parti...D'altronde, si sa, musicalmente in quelle lande va molto forte il folk/country malinconico per chitarra acustica e voce, roba da cori con la pinta in pugno, occhi lucidi rivolti verso l'alto e...tasso alcolico elevatissimo, naturalmente!
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