29/08/12

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LE DUE FACCE DEL COMUNISMO! (Christian Anti-Communism Crusade, U.s.a. 1961)
[Puj] Aggiungiamo un nuovo capitolo alla nostra personale storia popolare della Guerra Fredda con questo reperto risalente al 1961, Le due facce del comunismo, un fumetto stampato dalla C.A.C.C., la Christian Anti-Communism Crusade, un'associazione religiosa e patriottica americana con sede a Huston, Texas. Curò, tra gli anni '50 e '60 una manciata di pubblicazioni per ragazzi tipo Il cuore, la mente, l'anima del comunismo, Le tre facce della rivoluzione e Comunismo - una malattia. Dietro alla roboante sigla della crociata cristiana anti-comunista si celava principalmente il Dott. Fred Schwartz, medico e fervente cristiano di origini australiane che dedicò la vita alla causa anti-comunista, firmando decine di pamphlet uno più paranoico dell'altro. Il suo maggiore successo, You Can Trust the Communists (to be Communists) del 1961, inquisitorio capolavoro di mistificazione storica e sociale, é stato tradotto anche in italiano e diffuso nel 1977 con il titolo di Possiamo fidarci dei Comunisti? (un quesito riportato in auge nel nostro paese negli anni '70 dal compromesso storico).
Come tanti documenti di questo tipo, apparentemente Le due facce del comunismo intende scongiurare l'avvento di un regime comunista di stampo sovietico negli Stati Uniti. Un'eventualità probabile quanto un'invasione di marziani! Si capisce quindi che l'autentica finalità di documenti propagandistici come questo doveva essere un'altra; una finalità che aveva a che fare con la battaglia che l'establishment americano combatteva sul  "fronte interno" della Guerra Fredda, ovvero contro i sindacati dei lavoratori e gli attivisti di sinistra operanti in patria. I fumetti anti-comunisti americani degli anni '50 e '60, nel loro piccolo, fanno parte di una strategia diffusa, mirata a preservare il potere dei grandi capitalisti statunitensi contro le rivendicazioni dei sindacati e delle minoranze (i neri, ad esempio), accomunandole tendenziosamente sotto l'etichetta "comunista". Era una clamorosa mistificazione: i lavoratori delle fabbriche e i neri lottavano per condizioni di vita migliori, non per l'avvento del socialismo reale!

"Il mondo avrebbe potuto vedere da sé il miracolo del comunismo all'opera..."

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Dipingere i comunisti russi come criminali efferati e sanguinari, e il comunismo come un sistema criminoso, era funzionale a screditare l'intero universo della sinistra americana, costituito da innumerevoli associazioni, gruppi politici e sindacali che durante gli anni '40 si erano diffusi ed erano cresciuti. Soprattutto i sindacati dei lavoratori di alcuni settori chiave dell'economia americana erano visti come un grosso problema: tra la fine degli anni' 30 e per tutti i '40 avevano ottenuto significative vittorie. Al mondo dell'imprenditoria americana, tutt'uno con il mondo dell'amministrazione che contava, questo non andava giù.
Durante il periodo bellico e l'immediato dopoguerra la crociata anticomunista aveva effettivamente combattuto il Partito Comunista americano e la parte più a sinistra dei sindcati, ma negli anni '50 e in maniera ancora maggiore nei '60, non era più così: a quell'epoca l'anticomunismo era più che altro funzionale a conservare una certa immagine dell'american way of life, fondata sull'idea di una società in cui sono i ricchi a comandare, contro tutte quelle concezioni sociali e ideologiche che miravano all'inverso: dare il potere alle masse. Per questo, all'inizio degli anni '60, la classe dirigente americana decise di intervenire in Viet-Nam: per scongiurare l'eventualità che qualche poveraccio, in qualche altra parte del mondo, potesse svegliarsi e prendersela con i propri ricchi dittatori (conniventi, tra l'altro, con il governo americano). Accettando che il comunismo proliferasse e conquistasse posizioni all'esterno, la crociata anti-comunista interna avrebbe conosciuto un pericoloso contraccolpo. Senza considerare il fatto che con i regimi comunisti e i paesi del socialismo reale... non si potevano fare affari!

"Non é ancora troppo tardi... se possiamo svegliare i disinformati così che non siano tratti in inganno dalle vuote promesse dei comunisti...".


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Two faces of communism contiene due aspetti esattamente in linea con gli scopi solo apparentemente anti-sovietici sopra descritti: 1) pone l'accento sul fatto che i comunisti per ottenere il potere utilizzino infiltrati in diversi settori della società, avvallando l'idea che ogni sindacalista o simpatizzante della sinistra sia in realtà un agente o una spia sovietica, discreditando così i sindacati e l'intero movimento per i diritti civili; pertanto si caldeggia tra i cittadini la pratica della delazione per segnalare alle autorità eventuali spie comuniste; e vale l'equazione: se parla da comunista, se fa cose da comunista, se ha l'aspetto del comunista... è un comunista! 2) spiega che i comunisti cercheranno di accrescere il proprio potere attraverso scioperi e disordini di piazza, lasciando intendere che cortei, manifestazioni e picchetti di lavoratori, studenti e quant'altro siano in realtà tasselli di una congiura sovietica. 

"I comunisti sono molto pazienti, credono che la storia sia dalla loro parte... continueranno ad infiltrarsi nel governo, nelle scuole, nelle fabbriche ed anche in qualche chiesa..."




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Protagonista della storia è una famiglia americana benestante, molto yankee, ovviamente bianca e praticante. E' l'immagine di una classe dirigente conservatrice, dai solidi valori religiosi (almeno a parole), patriottica, classista, patriarcale e spaventosamente felice: per molti cittadini degli Stati Uniti, l'unica, autentica espressione dell'identità americana, di quell'american way of life di cui abbiamo parlato prima. Il padre ammonisce i figli che sottovalutano i comunisti: lui stesso, al college, per un breve periodo simpatizzò per un professore comunista, che ovviamente era un agente dei russi con il compito di diffondere le idee socialiste tra gli studenti. La fede cristiana - racconta - gli aprì gli occhi e decise di denunciare il professore, che fu prelevato dall'FBI e "deported as an undesirable alien"! "Possiamo solo immaginare che fine abbia fatto..." afferma a conclusione del racconto. Segue una terribile requisitoria contro le atrocità sovietiche e i piani di conquista del mondo messi in atto dai rossi; il padre usa ogni truce argomento per mettere in guardia la famiglia contro le minacce bolsceviche, tanto che sua figlia alla fine esclama: "Sì papà, sono così contenta di essere stata a casa invece di andare al cinema! Posso dire in tutta onestà che questo si è rivelato il giorno più importante della mia vita!"

"Se riconosciamo la nostra responsabilità di americani, le nostre famiglie, le nostre case e il nostro paese saranno protetti da Dio! Quale più grande benedizione possiamo chiedere?"

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A muovere il racconto è l'episodio nel quale Krusciov si tolse la scarpa e la battè sul banco durante l'assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1960. Un episodio folkloristico che qui però assurge a simbolo dell'autoritarismo e della pericolosità dei russi, nonché a segnale di una nuova fase di recrudescenza nella tensione tra le due superpotenze.

Iconografia biblica: la bestia comunista... si rivela!
Il tema del carattere infido e sleale dei russi era particolarmente in voga tra gli anticomunisti di quegli anni,  proprio allorché Krusciov si era impegnato in una politica di distensione nei confronti degli americani ed aveva condannato pubblicamente i crimini di Stalin. La cosiddetta distensione aveva posto le basi per una futura pacifica convivenza tra le superpotenze: un fatto che inevitabilmente toglieva spinta alla campagna anti-comunista americana e non piaceva ai suoi fautori, i quali cercavano di mettere in guardia l'opinione pubblica: "Attenti, i russi stanno bleffando! Chiedono la pace, ma fanno il doppio gioco!".
Duplicità (presunta) dei comunisti, a cui fa eco la duplicità (molto più concreta) degli yankee: lo scopo ultimo dell'anti-comunismo americano (il suo vero volto!) non era quello di difendere l'America da un invasione dei russi e dalla guerra nucleare, ma di difendere l'establishment americano (e la sua libertà di fare profitto e di dettare le regole) dalle rivendicazioni di tutte quelle parti sociali che ne minavano i privilegi. Un'esigenza che oggi, in un contesto socio-politico ben diverso da quello della Guerra Fredda, non è certo passata di moda in nessuna parte del mondo!


Krusciov agita la scarpa e sbraita: "Noi vi seppelliremo!". In realtà, non  pronunciò mai quella frase, e pare che l'episodio non sia mai stato trasmesso in televisione...