25/07/08

[Milano H.C. '90 - parte III]
REALITY - ...Loser? 7" (Milano h.c. - Havin'a Spazz 1995)
[Puj] I Reality non mi facevano impazzire, ma erano una buona band, energica e precisa. Cinque ceffi di San Donato Milanese, estrema periferia sud di Milano, vestiti alla moda del bronx; il loro era h.c. cantato e suonato 100% all'americana: piglio metallaro, stacchi mosh, voce incazzata nera. Negli anni novanta li vidi live per l'ultima volta nel marzo '97 al C.S.A. Eterotopia, assieme ai Cripple Bastards. Poi li ritrovai qualche mese fa in Conchetta, sotto le spoglie di Zheros, a fianco dei colleghi redivivi Sottopressione. Reality e Sottopressione, negli anni '90, avevano una marcia in più rispetto ad altre band, sosteanzialmente perché sapevano suonare bene e pubblicavano dischi registrati come dio, allora, comandava.
Un abisso tecnologico e culturale separa gli studi di registrazione dei primi anni '90 dagli attuali: erano pochi i fonici che sapessero registrare con cognizione di causa dischi h.c. e, soprattutto, tutti lavoravano ancora in analogico. Ciò significa che registrare musica, a quei tempi, non era così semplice, veloce e piacevole come nell’era attuale, nella quale i dischi te li puoi produrre in casa, da solo, curandone tutti i dettagli personalmente, con una spesa bassissima e una resa non certo paragonabile a certi orrori auto-prodotti negli anni ’90. E soprattutto, allora non esisteva la possibilità, come oggi, di intervenire per correggere errori ed imprecisioni di esecuzione: l'editing, come attualmente lo intendiamo, era un sogno, un miraggio! Ti conveniva suonare bene, insomma, o attaccarti al tram.
Alla luce di tutto questo, il 7" dei Reality lo ricordo come una delle migliori cose uscite in ambito h.c. in quel periodo. Fu prodotto da Havin' a Spazz, etichetta D.I.Y. di Luca Cattaruzza, attualmente proprietario della boutique punk Hangover records in porta Genova, allora autoproduttore ed eroico spacciatore di dischi crust alla fiera di Senigallia, con la sua mitica, imprescindibile bancarella, luogo di ritrovo di tanti punx dell'epoca.

REALITY - ...Loser? (7" - Havin' a Spazz 1995)
Tracklist: 1. Is this justice ? / 2. Sick of this world / 3. Lookin' in the eyes / 4. Loser / 5. Questa è la via.

22/07/08

[Milano H.C. '90 - parte II]
SHAA - Meditazione 7" (Krishna-core da Milano, IT - Blu Bus 1995)
[Puj] Il krishna-core! Un sottogenere dell'h.c straight-edge devoto alla filosofia hare-krishna, abbastanza in voga intorno alla metà degli anni '90, sulla scia di nomi di un certo rilievo della scena americana come Shelter, Cro-mags e 108. Anche Milano, negli anni '90, aveva i suoi gruppi krishna-core: i GHCP (Govinda Hard-Core Project) e gli Shaa. Questi ultimi pubblicarono un 7" per Blu Bus nel 1995 che girò sul mio giradischi ininterrottamente per mesi.
Oggi, nell'era della bestemmia, queste canzoni di h.c. melodico, a forte contenuto spirituale e dal messaggio ecumenico provocheranno, con ogni probabilità, risate scomposte nel laido ascoltatore; allora nessuno si sorprendeva di fronte a strofe del tipo: "Porta gli omaggi al tuo Dio che ti aiuterà, per sempre" o alla declamazione in lingua indù del Maha mantra in una canzone punk-rock o ancora di un verso della Bhagavad Gita (poema epico sanscrito) nel bel mezzo di una sfuriata hard-core.
Aldilà di tutto, i cinque pezzi degli Shaa racchiudono molto dello spirito di quegli anni: l'ingenuità, ma anche l'entusiasmo, la voglia di costruire; nelle melodie di "Un altro mondo" e di "Shaa" c'é la Milano h.c. di quell'epoca, con il rumore degli scooter, i centri sociali pieni e la sensazione di far parte di qualcosa di nuovo ed avvincente.
Che io sappia, gli Shaa, dopo la pubblicazione di questo vinile, si sono sciolti. Ho fatto in tempo a vederli in concerto: una domenica di giugno, al parco di Cinisello Balsamo, sotto un sole cocente. Interruppero due volte la stessa canzone perché il chitarrista non riusciva ad imbroccare un passaggio. Alla terza ce la fecero, ma io rimasi deluso. Li avevo un po' idealizzati perché questo loro sette pollici mi piaceva un sacco (malgrado il solito, terribile artwork, in linea con i raccapriccianti standard grafici dei tempi). Quella domenica suonarono poi DeCrew, Implosion, Sottopressione, Reality e Maze: i nomi più noti che animavano la Milano da Pogare dell'epoca.
Qui sotto, al 7" degli Shaa (la qualità audio del ripping è come sempre mediocre: troppi ascolti sul solito giradischi scassato) ho allegato un report del concerto in questione, pubblicato sul numero 20 di Dynamo (settembre '96), eroico magazine punk che usciva nelle edicole a metà anni '90 (e che durò poco, naturalmente). Nella foto inclusa all'articolo, ci sono anch'io! Ah, ah, ah!

Tracklist: 1. Meditazione / 2. Nila / 3. Un altro mondo / 4. Giusto o sbagliato / 5. Shaa

16/07/08

[Milano H.C. '90 - Parte I]
Milano H.C. in the ‘90s!
[Puj] Tanti anziani dei tempi d'oro si sono cimentati nel raccontare quanto eroico e feroce fosse il punk/h.c. negli anni '80, mitizzandone luoghi e persone. I giovani punx di oggi leggono avidamente quei testi, alcuni avvincenti e ben scritti ed altri meno appassionanti e scritti meno bene, e si fiondano sui cimeli come mosche sulla merda. Anch’io, quando avevo vent'anni, sbavavo per una ristampa degli Impact o per un nastro totalmente inascoltabile di un live dell'epoca. Che cosa mi piaceva di quegli anni che non ho vissuto? Boh! Forse la convinzione, la voglia di essere radicali. Forse l’entusiasmo della novità. O forse solo le pettinature dei gruppi… Comunque sia, pochi ancora parlano di qualcosa di moooolto meno fico e mitologico: la scena punk/h.c. a metà anni '90 nella nostra stupida città, Milano. Niente creste, niente borchie: solo sbattimento e rovina.
All’epoca c’era il New Zabriskie Point, il Negozio dei dischi punk (sì, allora esistevano i negozi di dischi punk) con il suo leggendario gestore, Stiv Valli (“Stiv apri, porcoxxx!” era il grido d’invocazione dei tanti pellegrini che, giunti alla meta e trovandosi la saracinesca abbassata alle quattro del pomeriggio, si rivolgevano alla preghiera per trovare conforto); c’era il Laboratorio Anarchico di via DeAmicis dove passavano un po’ tutti, dai punkabbestia ubriachi ai bambini fashion-punk come Francesco Facchinetti (lui, il futuro DJ Francesco), che all’epoca era pischello e noi lo chiamavamo il figlio dei Pooh. Anche lui era salito sul carrozzone ed anche lui suonò al Laboratorio con il suo gruppo punk (di merda). Aldilà di tutto questo, era una cosa a caratterizzare davvero la Milano h.c. di 15 anni fa: un entusiasmo indescrivibile. C'era fermento, la voglia di fare, di sbattersi, di esserci...
Qualcosa in meno rispetto ad oggi c’era di sicuro: non c’era internet, non c’erano gli mp3, non c’erano i masterizzatori, non c’erano gli i-pod, non c’erano i telefonini, non c’era Myspace, non c’era Youtube, non c’erano le web-zine, non c’era la tv satellitare e non c’era nemmeno Mtv.… c’erano i walkman a cassette, le cabine del telefono a monete, Videomusic (chi se la ricorda?) e Red Ronnie, vecchio punk-rocker naturista, era il VJ più amato. Basta. Vedendola da un certo punto di vista, quelli erano anni in cui stampare un disco aveva ancora senso, perché la musica non era così facilmente riproducibile come oggi. O compravi il cd oppure te lo duplicavi su una cassetta. E ciò significava: a) qualità di molto inferiore all’originale b) una fruizione della musica completamente diversa. Oggi si ascolta una valanga di musica, in cd e in mp3, in streaming attraverso le pagine di myspace, le web-radio… un ascolto veloce, si può saltare di brano in brano, ascoltarne pochi secondi poi passare avanti… con le cassette ti dovevi ascoltare tutto il disco, canzone per canzone, una dietro l’altra, e alla fine le imparavi a memoria: sicuramente la musica si ascoltava con più attenzione e, forse, la si apprezzava di più.

[Free music for punx]
AA.VV. – Not enough: 5 bands from Milan (7” - You’re not alone records, 1995)
[Puj] Ho ridotto in formato digitale un reperto analogico di quegli anni: il 7” compilation “Not Enough”, stampato da You're not alone, una delle tante etichette DIY che sorsero allora. Artwork orribile (come si usava a quei tempi), ma solchi che trasudano passione ad ogni giro di piatto.

Purtroppo la qualità audio del ripping è quella che è: colpa dei troppi ascolti con il mio giradischi sgrauso. Tra il fruscio: Sottopressione (oggi criticati, allora osannati), Lessthanzero (con l'hit “Milano da pippare”), G.H.C.P. (krishna-core, h.c. devoto al Signore), Mudhead (vecchia scuola coriacea, gente che sudava e se ne sbatteva il cazzo) e In-side (giuro, non me li ricordo). Uno spaccato, seppur parziale, dell’h.c. a Milano nel 1995.

Tracklist:
1. SOTTOPRESSIONE - Illusione e Delusione
2. LESS THAN ZERO – Milano da pippare
3. G.H.C.P. – Mosaico
4. MUDHEAD – Hardway
5. IN-SIDE – Violenza gratuita

>>> Download Not Enough: 5 bands from Milan 7” compilation in mp3 + booklet (.rar - 16 mb.)

13/07/08

[Kalashi-tour report – bonus]
31/05: LA BRIGUE (Francia) @ nel bosco
[Puj] Qualche tempo fa abbiamo suonato nuovamente in Francia, a breve distanza dal nostro ultimo tour da quelle parti. Una sola data, nei pressi di
La Brigue, paesino sulle alpi, poco lontano da Cuneo. Il viaggio è stato breve, con una sola pausa nel peggior bar di Albissola, dove abbiamo mangiato un po’ di merda al microonde e qualche focaccia rinsecchita. Poi il panorama è cambiato e la strada ha preso a salire tra tornanti e strapiombi. Giunti a La Brigue, abbiamo parcheggiato in mezzo al fango, caricato le nostre povere cose su una jeep tutta ammaccata, e proseguito a piedi per tre quarti d’ora lungo un sentiero immerso nella foresta. Davanti a noi arrancava il quattro per quattro, bello traballante. Arrivati in cima ci si è presentato uno spettacolo davvero singolare: un palco costruito con rami e pneumatici vecchi, una specie di capanna del presepe, e, poco distante, una vera fattoria delle favole hippie con gli animali e tutto il resto.
Quella sera suonammo ad una festa montanara organizzata da una comune anarchica, con la benedizione di un generatore di corrente a pieno regime per tutta la notte e la clemenza di un dio che, a dispetto delle avvisaglie pomeridiane, ha ritenuto opportuno non rovesciare secchiate di pioggia sulle nostre teste. Una tipica situazione d.i.y. alla francese, insomma, con ruscelli di birra artigianale, il falò e i bambini che saltellano nudi nei prati. Una specie di enclave punk, un porto di pirati ben isolato dal resto del mondo, che accoglie freak e rinnegati di ogni genere, accomunati dal disprezzo per la civiltà e i valori della società moderna. Con noi, quella sera, suonarono gli amici Miseria e i misteriosi cyber-punx francesi Ethnopére…

[Free music for punx]
MISERIA (H.c. Varese, IT)
I Miseria sono anarco-punx glam varesini. Suonano h.c. dalle tinte thrash, un po’ come si usava all’inizio dei ’90, quando i chitarristi punk, dopo anni di rovina, avevano imparato a suonare un po’ meglio e facevano riff più veloci. Ago, il chitarrista appunto, con la maglietta dei Poison e l’eye- liner è un vero idolo sleazy-rock, mentre Arca (basso), complice una strana somiglianza con il protagonista di Arancia Meccanica, ha il fascino del bello e bastardo; in realtà non è per nulla bastardo (anzi è un gentleman). E nemmeno poi così bello, suvvia…; un tipo, diciamo. Poi ci sono Stefano ed Emme: il primo è un signor batterista death-metal prestato all’h.c. (in forza anche ai My Own Voice di Milano), il secondo (voce negli Ofu-h.c., qui chitarrista), a causa della sua maglietta bianca e delle sue ciabatte infradito, subisce quotidianamente le angherie dei compagni, rigorosamente nerovestiti e pluri-borchiati. In definitiva, i Miseria sono amici e ci siamo divertiti a LaBrigue!
Il loro primo album (inciso con una formazione diversa dall’attuale senza Emme e con Simone alla voce, ora sostituito da Ago) è ormai un po’ datato, ma ancora al top della mia personale hit parade di gruppi che iniziano con la M. Viene giù coinciso e spietato come una grandinata estiva.

MISERIA - s/t (DIY cd 2007)
Tracklist: 1. La moderna schiavitù 2. Chi sarà il prossimo? 3. Torture di massa 4. L'autodistruzione della civiltà occidentale (originally by Psicoreato) 5. Massacrati dal denaro 6.Circolo vizioso 7. Guerra preventiva (alla nostra libertà) 8. Punto di non ritorno 9. La zona del crepuscolo.

>>> Download Miseria - s/t in mp3 (.rar - 29 mb.)

[Free music for punx]
ETHNOPAIRE (Techno-punk, Saorge, FR)
I protagonisti del Rocky Horror Picture Show figurerebbero anonimi in confronto all’incredibile, sinistra foggia dei tre musicisti di Saorge! L’orco Nilos (tastierista) con i dreadlocks lunghi fino ai piedi, l’andatura ingobbita e il volto truce solcato dalle rughe, suonò tre tastiere impilate su un trespolo che raggiunse i due metri di altezza e traballò tutto il concerto senza mai rovesciarsi, quasi per magia. La chitarrista Violette, apparentemente in down per tutto il pre-concerto, suonò imperterrita per ore, sfoggiando un look decadente da dark-lady drogata. Zimo, secondo chitarrista e addetto alle basi di drum-machine, per metà live rimase giù dal palco a ballare tra la polvere con il resto del pubblico, come un folletto punk tutto colorato, con vestiti rattoppati in modo vistoso, stoffe scintillanti e toppe sgargianti!
La musica degli Ethnopaire ha qualcosa di alieno, è un u.f.o.; almeno per le nostre orecchie italiche: techno-trance con schitarrate thrash-metal e synth tamarri. Il tutto, strumentale, senza parti vocali. Un genere quello del techno-punk abbastanza diffuso nel sud della Francia, ma che nei nostri squat credo non sarebbe granché apprezzato...
Anim-alien” è l’ultimo album degli Ethnopaire, pubblicato nel 2005. Il titolo rispecchia bene la poetica della band: un bizzarro accostamento tra attitudine freak-primitivista e musica synthetica sci-fi.

ETHNOPAIRE – Animalien (cd - Folklore de la Zone Mondiale 2005)
Tracklist: 1. Flash 2. Labyrinthe 3. Clandestin 4. Tek 1 5. Tribal 6. Deadstone 7. Apatride 8. Holocauste 9. Spoutnik 10. Matrix 11. Nobody 12. Predator 13. Labyrithe (Barbirooza mix) 14. Tek 1 (Junior Cony mix) 15 – Holocauste (Junior Cony mix).